Il monastero di San Pietro in Lamosa si candida a Patrimonio Unesco
L’obiettivo è incrementare le visite e inserire il sito cluniacense in un cammino che collega tutti i beni della Fesc
Il monastero di San Pietro in Lamosa è in lizza per diventare Patrimonio mondiale dell’Unesco insieme agli altri duecento siti di 7 Nazioni aderenti alla Fesc, la Federazione europea dei siti cluniacensi. Un percorso iniziato nel 2017 dalla Federazione, che ora prosegue coinvolgendo ogni singolo sito cluniacense e i rispettivi proprietari, che nel caso del bene di Provaglio sono il Comune e la Parrocchia.
Il monastero di San Pietro in Lamosa si candida a Patrimonio Unesco
L’obiettivo è incrementare i flussi turistici anche di provenienza internazionale che raggiungono il Sebino percorrendo un itinerario alla scoperta dei siti cluniacensi del Nord Italia.
"Vorremmo inserire il monastero nel cammino che verrà creato per visitare tutti i siti cluniacensi già censiti - ha spiegato Francesca Babaglioni, assessore alla Cultura - Ci sembrava giusto e doveroso segnalare anche la nostra chiesa perché ha un valore inestimabile".
La Giunta di Provaglio ha approvato una delibera in cui avvalla il percorso iniziato dalla Fesc, appoggiata anche dalla Parrocchia.
L’interesse c’è già da parte di molti visitatori: nei fine settimana il monastero di Provaglio viene visitato da centinaia di persone. Moltissimi anche gli stranieri e i gruppi organizzati che fanno tappa a Provaglio per un tour guidato del sito cluniacense e delle Torbiere sottostanti.
"C’è un bell’afflusso di persone, specialmente nei week end - hanno spiegato Maura Benini e Ilaria Sina, volontarie nell’ambito del bando Dote Comune - Ci sono parecchi tedeschi e inglesi".
E dopo che Comune e Parrocchia, di concerto con gli Amici del Monastero, hanno deciso di scegliere la strada per una gestione congiunta del sito, si lavora per far sì che i visitatori possano godere di tutto il complesso monasteriale in un unico tour guidato.
"C’è voluto parecchio tempo e abbiamo dovuto definire con precisione cosa andremo a fare - ha dichiarato il sindaco, Enzo Simonini - Ora il Comune oltre alla parte laica potrà gestire insieme alla parrocchia anche il monastero, quindi la chiesa, aprendo in contemporanea entrambe le aree del sito alle visite".