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Il maestro Alberto Casiraghy ospite sabato a Salò

Casiraghy farà tappa in biblioteca e poi negli spazi della Galleria d'arte Artequarantuno

Il maestro Alberto Casiraghy ospite sabato a Salò

Il maestro Alberto Casiraghy ospite sabato 7 giugno 2025 a Salò.

L’incontro a Salò

Appuntamento sabato 7 giugno 2025 a Salò con il maestro Alberto Casiraghy, artista, aforista ed editore di Pulcinoelefante. Sono due i momenti principali nei quali si articolerà l’incontro. Alle 16.30 nei locali della biblioteca di Salò, Salo’tto della Cultura di via Leonesio 4 si terrà una presentazione, a moderare l’incontro Marcella Menichetti,  titolare della Galleria d’arte Artequarantuno e  Anna Lisa Ghirardi, storica e critica d’arte.

A seguire, dalle 18 alle 21 nella sede di Artequarantuno in via Francesco Calsone 41, di fronte al MuSa, Museo di Salò, si terrà un aperitivo con l’artista. Per maggiori info contattare 349 2350168.

L’amicizia con Alda Merini

«Da anni i sogni indispensabili non hanno scadenze. » questa una frase tra le più note di Alberto Casiraghy . Alda Merini – legata a lui da una profonda amicizia e con cui ha stampato più di mille “librini” [come lei li chiamava] scrisse:

«Non è un uomo, è un sogno, e forse uno che prende alla lettera la psicanalisi. I suoi disegni casti e imbronciati rivelano una predisposizione al linguaggio onirico. […] Secondo me Casiraghy è un traditore, perché non ha ancora dato il meglio di se stesso, perché è umile fino alla morte. Una cosa che mi spaventa nel suo dramma è proprio l’umiltà, quell’umiltà feroce e segreta che a volte può sconfinare nella follia.»

Le parole di Anna Lisa Ghirardi

“L’incontro con Casiraghy e PulcinoElefante sono la medesima cosa, per cercare il bandolo del suo universo è necessario addentrarsi nella sua casa-bottega. Lì troviamo tutti i suoi strumenti: da quelli musicali, a quelli dell’editoria artigianale, tra cui i meravigliosi cliché e le lettere mobili,, nonché carte, colori, libri, oggetti utili e soprattutto inutili. Perché tutto può avere senso nel nonsense, ogni cosa ha una storia e una rivoluzione. La sua casa è luogo dell’incontro, nessuno da lì esce senza aver raccolto qualcosa, come del resto la sua dimora trattiene qualcosa di molte delle migliaia di persone che sono passate. Incontro e contaminazione sono l’anima della sua esistenza e della sua opera. I suoi disegni, come i suoi libretti, lo manifestano. I “Pulcini” sono spazi di scambio tra suggestioni visive e parola: aforismi, pensieri e poesie, in cui più persone o linguaggi interagiscono. Così come le sue opere, piccole sculture e carte. Sono collage, tecniche miste e assemblaggi in cui immagini e materiali si contaminano, spesso memori di incontri e suggestioni. In questo mondo dove il sogno e l’incubo danzano, dove la poesia è pane per i semplici (non privi di pensieri), dove la razionalità è lasciata fuori dall’uscio, ognuno trova un’immagine o un verso a lui affine. La sua opera è empatica. Si tratta di immagini archetipiche o popolari, spesso associate in modo surreale, inatteso, ed è proprio quell’inatteso a farci entrare nel suo mondo. Un mondo parallelo alla frenesia della vita, divergente dalle aspettative, una realtà dove ognuno può entrare spogliandosi di ogni ruolo e sovrastruttura. Per un minuto, un’ora o un giorno. Andare nello studio di Casiraghy ad Osnago è per molti l’ingresso in un mondo parallelo. Sulla porta della sua casa, come della sua opera, tutti torniamo noi stessi”.

Alberto Casiraghy

Nato ad Osnago (LC) nel 1952 è stato liutaio e appassionato violinista, ha lavorato a lungo come tipografo, è diventato stampatore ed infine editore. È da sempre artista e poeta. Nel 1982, in un giorno inquieto -come egli racconta- ha fondato la Casa Editrice PulcinoElefante, unica nel realizzare libri stampati esclusivamente a caratteri mobili, piccole opere d’arte che in sole quattro pagine svelano la profondità di aforismi e poesie corredate di incisioni, acquerelli, fotografie o sculture. Vanni Scheiwiller lo definì «il panettiere degli editori, perché è l’unico che stampi i libri in giornata». La sua casa-bottega ad Osnago, una wunderkammer colma di oggetti, opere, foglietti, libri, maschere africane, con al centro del focolare la sua macchina tipografica Nebiolo manuale, è frequentata da migliaia di persone, da lì sono passati moltissimi personaggi noti: da Bruno Munari a Fernanda Pivano, da Giuseppe Pontiggia a Giosetta Fioroni, da Sandro Chia a Maurizio Cattelan, ma anche persone comuni alla ricerca della meraviglia. Nel 1992 conosce la poetessa Alda Merini con la quale stampa più di mille libretti, molti dei quali illustrati da lui stesso. Nel 2016 il regista Silvio Soldini dedica a lui e all’amico tipografo e rilegatore svizzero Josef Weiss il film documentario Il fiume ha sempre ragione. Nel 2020 il Comune di Milano acquista l’archivio di PulcinoElefante, composto da circa 11.000 titoli, attualmente conservato nella casa-museo Boschi-Di Stefano. Nel corso del 2023 il Comune di Milano lo omaggia con una mostra personale presso il Museo di Storia Naturale. Egli scrive di sé: «È un amico del vento. Da anni cerca sogni da disegnare. È vegetariano, suona il violino, è devoto di Bach e Mahler. Scrive aforismi e poesie per conoscersi» e si definisce «un uomo felice ma non spensierato».

La gallery

In evidenza uno scatto di Tiberio Scaburri.