Il legame fra madre e figlia nel "Viaggio di Ida"
Un viaggio tanto desiderato, quanto mai realizzato. Il sogno di Ida, che nella realtà ha rappresentato la figura materna di Giuseppina Sacco, la protagonista della serata di venerdì 10 marzo, quando l'attrice desenzanese ha interpretato se stessa e sua madre in un monologo, intitolato appunto «Il viaggio di Ida», dove la «piccola» Giuseppina raccontava con gli occhi di una bambina di 9 anni il desiderio della sua mamma di tornare nella sua terra natia, il Brasile, ma non riuscendovi a causa della prematura scomparsa per una grave malattia.
Una storia dai tratti toccanti, allietati però anche dalla «spensieratezza» infantile espressa nel dialogo tra madre e figlia in uno «spaccato» di vita, fatto di povertà e sofferenze. «L'idea? Nata perchè amo il teatro - ha affermato la Sacco - e ho sempre voluto raccontare una vicenda toccante che intrecciò ancor di più il rapporto che avevo con mia madre». Spettacolo andato in scena all'interno del salone dell'associazione culturale «La Zobia», sotto la supervisione dei due registi, Francesco Buffoli e Daniele Bottini.
«In questa rappresentazione, il tema del viaggio - ha spiegato Buffoli che da 30 anni si occupa di dirigere opere teatrali - inquadra perfettamente il fine ultimo di un desiderio irrealizzabile. Giuseppina? Attrice di carattere». «Le difficoltà? Rispettare il valore del ricordo - ha precisato Bottini, da più di 15 anni al fianco del suo collega bresciano -. Giuseppina ha voluto aprire il suo mondo per poi riportarlo sul palcoscenico. Una bella emozione».
Una valigia rimasta incompiuta per un monologo che ha saputo inneggiare al sentimento per un più stretto legame tra una madre e sua figlia. Nel momento in cui la figura di Ida non fu mai in grado di trasformare in realtà il suo desiderio recondito, alcuni anni dopo, quella valigia colma di speranze e di buoni propositi riuscì ad essere completata proprio dalla stessa figlia che riuscì ad andare in Brasile per riabbracciare i propri parenti. Perciò, se il viaggio di Ida non vide mai la luce, quello di Giuseppina divenne al contrario realtà, per la felicità di un'intera famiglia.
DA GARDAWEEK DEL 17 MARZO