Il Covid ferma gli spettacoli ma non gli artisti

Il mondo dello spettacolo è in ginocchio. Concerti annullati, teatri e cinema chiusi, ballerini che non possono esercitarsi in sala, musicisti che non possono suonare insieme nemmeno per le prove. Ma chi ha scelto di vivere della propria arte è abituato a lottare, e continuerà a farlo, anche ora che il "nemico" si chiama Coronavirus.

Il Covid ferma gli spettacoli

L'emergenza sanitaria ha, inevitabilmente, fermato il mondo dello spettacolo. Una scelta necessaria, obbligata, per contrastare il dilagare dell'epidemia. Ma per chi ha scelto di vivere della propria arte questo è un momento particolarmente difficile, non solo perché viene privato di ogni forma di sostentamento economico nel breve termine, ma anche perché il futuro si riempie di ombre e incertezze. Allo studio intanto ci sono diversi interventi a sostegno del mondo dello spettacolo, ma anche una rivoluzione nelle modalità di vivere i grandi eventi.

La testimonianza

"Chi ha deciso di vivere della propria arte è abituato a lottare, a soffrire e a vedere sempre l’aspetto positivo di ogni situazione. Non molliamo". In queste parole il musicista Stefano Belotti, trombone basso e membro del Mascoulisse Quartet, condensa la tenacia con cui lui e la compagna Annalisa Colossi, insegnante di danza e fondatrice della scuola Gocce di Danza di Coccaglio, stanno affrontando questo momento. "Chi si ferma è perduto - hanno spiegato - Bisogna continuare a prepararsi". Anche di fronte all'incertezza, all'impossibilità di fare programmi, alle tante domande che affollano la mente,  alla preoccupazione costante (anche la cultura ha una serie di costi fissi) "non bisogna arrendersi". L'articolo completo, inserito in un servizio dedicato al mondo dello spettacolo nelle diverse sfaccettature, su Chiariweek, in edicola dal 24 aprile e disponibile anche nella versione sfogliabile online.

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