Brescia

"I Nodi dei Giardini del Paradiso": superate le 30mila presenze

Sarà visitabile fino al 5 novembre

"I Nodi dei Giardini del Paradiso": superate le 30mila presenze
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"I Nodi del Giardino del Paradiso": superate le 30mila presenze nei primi cinque mesi di apertura in Castello a Brescia.

 

"I Nodi del Giardino del Paradiso": ottimo riscontro da parte del pubblico

Grande successo per la mostra I Nodi dei Giardini del Paradiso, co-promossa da Fondazione Tassara e Fondazione Brescia Musei e aperta fino al 5 di novembre nel Grande Miglio del Castello di Brescia. Nei primi cinque mesi i visitatori hanno superato le 30 mila presenze confermando come la proposta culturale innovativa di affiancare l’arte contemporanea a un nucleo di preziosi manufatti tessili, parte della collezione donata dall’imprenditore Romain Zaleski alla Fondazione Tassara, continui a emozionare. La mostra è stata anche un esempio virtuoso di collaborazione tra privato e pubblico che ha consentito di rivitalizzare lo spazio magnifico del Castello di Brescia.

 

«Fondazione Brescia Musei crede fortemente nella programmazione culturale che valorizzi i patrimoni identitari della nostra comunità» ha dichiarato Francesca Bazoli, presidente di Fondazione Brescia Musei. «In questo senso è una grande soddisfazione sapere che un progetto espositivo dedicato al rapporto tra una grande collezione di tappeti antichi bresciana e il contemporaneo sortisca tanto interesse presso i pubblici. Dobbiamo per questo ringraziare la felice intuizione artistica di Letizia Cariello che ha saputo creare un’opera installativa di grande suggestione, ma ciò è anche la dimostrazione di come, partendo dalle collezioni, anche quelle  apparentemente meno praticate dai grandi pubblici come i tessuti antichi, sia possibile, grazie a progettualità intelligenti e contaminate dal contemporaneo, accattivare l'interesse del grande pubblico: i dati che vengono diffusi oggi circa i primi cinque mesi della mostra dimostrano anche questo».

 

Soddisfazione anche da parte della Fondazione Tassara.

«Abbiamo aperto un mondo, anzi, più mondi a un pubblico italiano e internazionale» ha dichiarato Flavio Pasotti, presidente della Fondazione Tassara. «Il tappeto come opera d’arte che contiene nei suoi segni culture e filosofie diverse che affondano le loro radici nei millenni. L’eredità dell’arte della tessitura, tra le più antiche nella storia dell’umanità che ancora sa sorprendere con opere moderne e contemporanee in un viaggio senza soluzione di continuità. Abbiamo fatto riscoprire terre lontane un tempo attraversate dai mercanti di Venezia oggi importanti crocevia geopolitici. Lo abbiamo fatto insieme a un pubblico non specializzato, ma disposto a farsi sorprendere e a lasciarsi coinvolgere dalla creazione contemporanea di Letizia Cariello e dalle musiche e dai filmati di Wladimir Zaleski, proiettati sui teli appesi al soffitto del Grande Miglio. È una mostra immersiva, appunto, dove ogni visitatore trova qualcosa di personale da tenere nel ricordo e nell’anima. Il miglior premio sono i commenti entusiasti e commossi lasciati dai visitatori in lingue e alfabeti diversi sul libro dei commenti alla mostra. Siamo per questo felici di aver dato un contributo importante a questo straordinario anno di Brescia e Bergamo».

 

Il percorso

 

Fino al 5 novembre il pubblico potrà ancora ammirare il percorso costituito da 35 tappeti provenienti dall’area del Turkestan e da otto opere di arte contemporanea legate al tessile inserite in un’unica e inedita installazione site-specific realizzata da LETIA-Letizia Cariello, artista, autrice delle installazioni e co-curatrice della mostra insieme allo storico dell’arte Giovanni Valagussa.

 

«Non solo come co-curatrice ma soprattutto come artista, sono davvero felice e gratificata» ha detto LETIA-Letizia Cariello. «Quando ho deciso di inserire i tappeti della collezione Zaleski all’interno di una mia installazione perché diventassero parte di un’unica grande opera, il mio desiderio era di trasmettere a un pubblico vasto ed eterogeno un sentimento preciso. Un sentimento di energia trasformazione e, diciamolo!, di amore. Non avrei mai potuto farlo senza la fiducia piena dell’ingegner Romain Zaleski, oltre al supporto di Fondazione Brescia Musei, della Fondazione Tassara e, naturalmente, del Comune di Brescia. Oggi, mi prendo il lusso di dedicare questo meraviglioso risultato al suo animo coraggioso e curioso».

 

Le sale di stoffa, fili, corde tese e tappeti, appesi come stendardi o gonfaloni, sono diventate nei mesi meta continua di visite e spazio di socialità dove poter fruire gratuitamente di arte e cultura.

 

«La mostra che abbiamo ideato al Castello a Brescia è stata premiata dall’interesse dei visitatori per la sua originalità e creatività, pur ruotando attorno a un tema “difficile” come quello dei tappeti antichi» ha dichiarato il co-curatore Giovanni Valagussa. «I punti di forza ne sono stati la scelta di pezzi straordinari della Collezione Zaleski, individuati nell’area dell’Asia Centrale, e il loro confronto con l’istallazione di arte contemporanea di Letizia Cariello e con il video-racconto di Wladimir Zaleski. Aver superato i 30 mila visitatori ci conferma come sia stato importante aver costruito proposto una storia da narrare e cioè l’idea del viaggio lungo l’antica Via della Seta, rendendola visibile attraverso gli splendidi tappeti antichi e la suggestione degli evocativi intrecci di corde e velari. L’ambiente immersivo della grande sala espositiva si è trasformato così in una porta che si apre su un mondo lontano, nel tempo e nello spazio: sempre più oggi chi visita una mostra o un luogo d’arte cerca impressioni e sensazioni, sorprese e novità su ambiti sconosciuti ed è quello che abbiamo cercato di fare con leggerezza e fantasia».

 

Riprendono le visite nei palazzi storici

 

In concomitanza con la mostra bresciana, riprende a Bergamo la seconda edizione di Hortus Conclusus, promossa da Fondazione Tassara, con l’apertura di Palazzo Agliardi (17 settembre, 1° ottobre), Palazzo Terzi (17 settembre, 24 settembre), Castello di Valverde (24 settembre, 1° ottobre).

 

 

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