«Ho deciso di stare qui per non perdere le mie radici»

«Ho deciso di stare qui per non perdere le mie radici»
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Originario di Ponte San Marco, piccola frazione di Calcinato, Simone Tessadori, dopo essersi laureato al Politecnico di Milano in Fashion Design, aver fatto esperienza nel settore sposa e nella camiceria di un noto marchio nazionale, ha deciso con grande coraggio di aprire uno dei propri atelier in quel di Calcinato, nella frazione dove è nato 24 anni fa, pensando in grande ad un vero e proprio «brand» made in Italy: Simone Tessadori Made to Measure.

«Ho frequentato il liceo linguistico - raccontato lo stilista - ma l’amore per la moda e per il bello in tutte le sue sfumature è sempre stata una passione forte, fin da bambino, che prevaleva su tutto. Subito dopo il liceo, ho deciso di seguire la mia “devozione” e ho avuto modo non solo di formarmi al meglio in università ma di mettermi in luce in concorsi e sfilate di livello, sia in provincia che fuori (Tessadori ha vinto il terzo concorso nazionale “Vesti la musica in abito da sera” di Rivoltella).Pur raccogliendo opportunità anche prestigiose, non ho voluto però allontanarmi dalle mie radici, consapevole che proprio quel “piccolo mondo” dal quale sono partito poteva darmi grandi soddisfazioni. La provincia è, in fondo, un pianeta intimo dove si può creare un rapporto di fiducia con la propria clientela basato quasi sull’amicizia e questo è uno degli obiettivi che mi prefiggo».

La collezione di Tessadori, dal nome «Sakura in Paris», che trae ispirazione dal Giappone e da una donna – geisha ponte fra Oriente ed Occidente, è stata presentata anche a Montichiari in una «mostra statica» all’interno della personale«Colpi di scultura» dell’artista Siku. Semplicità e classe, insomma, un binomio perfetto e abbinamenti eccezionali come pure il rapporto che Tessadori instaura con le  clienti con le quali si crea quasi una «corrispondenza d’amorosi sensi», una comprensione profonda della personalità di chi lo stilista andrà a vestire affinché tutto calzi a pennello anche sull’anima non solo sul corpo. Un nuovo modo di interpretare la moda in un percorso di ricerca del bello che è quasi arte e al quale Montichiari non è rimasta indifferente.


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