Il documento dei tecnici

Duecentosessanta pagine per dire no al depuratore del Garda

Molteplici le ragioni che condannano la maxiopera.

Duecentosessanta pagine per dire no al depuratore del Garda
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Duecentosessanta pagine per dire no al depuratore del Garda. É questa la dimensione dei due fascicoli depositati al Ministero dell'Ambiente da parte dei tecnici incaricati e da parte dei Comitati. Una lunga serie di deduzioni e approfondimenti volti a frenare il maxiprogetto di Acque Bresciane che prevede lo smaltimento nel fiume Chiese dei reflui gardesani attraverso i depuratori di Gavardo e Montichiari e una gigantesca rete di collettamento. Una soluzione che non s'ha da farsi secondo i tecnici che hanno analizzato l'impatto ambientale dell'opera e redatto la relazione richiesta dagli stessi tecnici del Ministro Sergio Costa. La relazione é stata illustrata oggi alle 12 da una sterminata serie di relatori tra cui i sindaci di Gavardo e Montichiari Davide Comaglio e Marco Togni. Al loro fianco, i tecnici che seppur specificando di non avere elementi a sufficienza per valutare nel dettaglio l'impatto dell'opera, hanno sottolineato la difficilissima fattibilità della stessa, tra impatto ambientale e livelli di Co2 altissimi per il solo pompaggio dei reflui, oltre al livello già molto basso del Chiese. Una serie di punti che convergono su un deciso "no" al depuratore del Garda e una richiesta condivisa di rivedere completamente il progetto.

I documenti completi sono disponibili sul portale del Comune di Gavardo.

Nei prossimi giorni l'analisi del Ministero e un nuovo incontro per decidere il destino della maxiopera da 220 milioni di euro.

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