Fuori il primo album, "Graffiti"

Dai murales per le strade di Chiari... suonano i Phonobeat

Le scritte sui muri della città sono state d’ispirazione per i testi delle loro canzoni. La band composta da sette elementi. Il genere? Funk, ma non solo!

Dai murales per le strade di Chiari... suonano i Phonobeat
Pubblicato:

di Federica Gisonna

Sono di matrice funk, ma fermarsi a un solo genere sarebbe riduttivo. Sono dinamici, all’avanguardia, ma allo stesso tempo legati alle radici di casa loro. Si stanno facendo spazio, piano piano, e sono pronti a salire sul palco con il loro primo disco. "Graffiti". Proprio come quelli veri che danno i nomi ai loro testi. Ah, sono in tanti. In sette per la precisione. Molto diversi tra loro, ma con una grande passione in comune. Quella per la musica.

Dai murales per le strade di Chiari... suonano i Phonobeat

E’ una storia tutta da raccontare quella dei Phonobeat che, con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia (non per colpa loro, ma per il Covid che per due anni ha paralizzato il mondo della musica) sono pronti a sfondare. Quante volte ci è capitata sotto gli occhi la scritta "Rivoglio il mio ping pong"? Stessa cosa vale anche per "Tozzo presidente" o "Pogo sfogo". Sono "pensieri", affascinanti quanto folli, lasciati sui muri di Chiari e che il gruppo ha deciso di mettere in un album che di certo è funk, come il genere che li contraddistingue, ma che va dall’hardcore alla samba.

"Graffiti", il primo disco

Le tracce sono 8, diverse fra loro: prendono spunto proprio dalle scritte sui muri, che a volte sembrano quasi lezioni di vita (non sempre con un senso compiuto) che la band ha scovato facendo il giro della città e che sono state trasformate in musica. La traccia numero uno, infatti, è proprio "Rivoglio il mio ping pong", di via San Bernardo, seguita da "A.C.A.B", all’incrocio tra via Marengo e via Valmadrera. Poi ci sono "Pogo sfogo" (feat Piangio), in piazza Martiri della Libertà, "Comunisti di merda (tanto così)", all’incrocio tra via Cortezzano e via Varisco, "Tozzo presidente Samba", viale Pietro Cadeo, "Ciao Roma il Nord va via", via San Bernardo e, infine, "Graffiti" che si trova in stazione. Sono tutte diverse fra loro, uniche e con ritmi e suoni affascinanti.
Anche la copertina dell’album ha riporta proprio alla città di Chiari e al suo campanile proprio nell’ottica di voler marcare l’attaccamento "a casa" e, soprattutto, a quanto ha dato vita al disco oltre che aver fatto incontrare i musicisti.

«La nostra idea è stata quella di descrivere la nostra città attraverso le scritte "storiche" che nei corsi dei decenni sono comparse sui muri. L'obiettivo è stato quello di raccontare in musica una sorta di memoria collettiva della nostra comunità e, allo stesso tempo, trovare un legame con la situazione attuale italiana».

Infatti, i graffiti da dove sono state create le musiche, saranno a breve ascoltabili, inquadrando un QR code posto al fianco assieme ad una breve descrizione. I brani, 8 come già detto, si snodano tra il funk e il rock, sfiorando hip hop e punk, cercando di "cogliere una storia dietro ad ogni gesto, ad ogni scritta", hanno aggiunto. L’ambiente sonoro è sempre molto presente, con lunghe code che congiungono le varie tracce, e che "nascondo suoni tipici della città, come ad esempio la vecchia sirena della contraerea che suona ogni domenica mattina o il fischio tipico di un hangover da serata delle Quadre". L’album "Graffiti" vuole essere "una finestra su un passato forse ormai lontano, ma sempre attuale", hanno concluso.
Non a caso l’album è acquistabile in vinile numerato solo attraverso il canale Instagram della band, oltre che disponibile digitalmente su tutte le principali piattaforme. L’album è stato interamente ideato dai Phonobeat e registrato da Michele Coratella presso il Mikor studio di Rezzato.

I membri della band e i collaboratori nella creazione del disco

I Phonobeat sono formati da sette musicisti e diversi di loro sono di Chiari. Si tratta di James Jaka alla batteria, Stefano Libretti alla tromba, Marco Fogliata al basso, Livio Righi al sax tenore/trombone, Alberto Strabla al sax baritono, Alex Stangoni e Carlo Gorio alle chitarre, Edoardo Palmoso in arte "Palmo" al microfono, e nell’album anche la voce di Giorgio Golin in arte "Pangio".  Per quanto riguarda invece il disco, questo è stato mixato e registrato da Michele Coratella al Mikor Studio, ed il mastering arriva da Daniele Salodini al WoodPecker Mastering Studio di Brescia).

E, finalmente, si è tornati a fare musica dal vivo. Quale migliore occasione per ritrovarsi davanti a una birra e un po’ di musica? Il prossimo appuntamento è in calendario per sabato 26 marzo: i Phonobeat suoneranno alla Base di Palazzolo sull’Oglio (via Costa, 5).

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