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Da Monet a Warhol, a Sarnico le opere della Johannesburg Art Gallery

Alla Pinacoteca Bellini un viaggio tra i capolavori dell’Ottocento e del Novecento

Da Monet a Warhol, a Sarnico le opere della Johannesburg Art Gallery
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di Chiara Balducchi

Sessanta opere tra olii, acquerelli e grafiche ripercorrono oltre un secolo di arte internazionale tra Ottocento e Novecento, attraverso i suoi maggiori interpreti. Da Claude Monet a Edgar Degas, da Dante Gabriel Rossetti a John Everet Millais, da Pablo Picasso a Francis Bacon, da Roy Lichtenstein a Andy Warhol, sono solo alcuni degli autori delle opere che resteranno esposte nella splendida cornice della Pinacoteca Gianni Bellini di Sarnico fino al 3 settembre.

Da Monet a Warhol, a Sarnico le opere della Johannesburg Art Gallery

Con la curatela di Simona Bartolena e Massimo Rossi, la mostra "Da Monet a Warhol, Capolavori della Johannesburg Art Gallery" ricorda Nelson Mandela a dieci anni dalla sua scomparsa e vuole costruire un ponte tra Italia e Sudafrica, tra Sarnico e Johannesburg.

"La stagione culturale della nostra Sarnico e soprattutto della nostra Pinacoteca arriva proprio al suo culmine ospitando i capolavori della Johannesburg Art Gallery - ha dichiarato il sindaco, Giorgio Bertazzoli - Dopo le mostre dedicate a Andy Warhol, all’Iperrealismo e al Futurismo, ci aspettiamo migliaia di visitatori per quest’esposizione che è un unicum in Lombardia e in tutta Italia. La nostra Pinacoteca si apre così al mondo e al contemporaneo, in un dialogo con i capolavori del passato raccolti e donati da don Bellini".

Il percorso espositivo in Pinacoteca Bellini

Il percorso pensato per l’esposizione, prodotta e organizzata da ViDi Cultural in collaborazione con l’associazione Il Ponte di Sarnico e con il patrocinio del Comune, prende idealmente avvio dall’Ottocento inglese e da due opere di William Turner e prosegue con il dipinto di Alma-Tadema e con i lavori di due dei maggiori esponenti dei Preraffaelliti, John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti, di cui viene esposto un capolavoro, «Regina cordium», la regina di cuori, ovvero Elizabeth Siddal, con la quale il pittore visse un’intensa quanto sfortunata storia d’amore, conclusa con il probabile suicidio della donna.

Si continua poi con un’ampia sezione dedicata agli esiti della pittura francese di fine Ottocento (Jean-Baptiste Camille Corot, Gustave Courbet e Jean-François Millet), per poi aprirsi alla generazione impressionista: introdotta da autori quali Eugéne Boudin e Johan Barthold Jongkind, viene rappresentata da Edgar Degas («Due ballerine»), Claude Monet ("Primavera") e Alfred Sisley.

Salendo al secondo e poi al terzo piano si prosegue lungo i secoli, passando dalla scena post-impressionista con Paul Cézanne, Vincent Van Gogh, Pierre Bonnard e Edouard Vuillard, alle opere di due dei maestri più celebrati del Novecento: Henri Matisse e Pablo Picasso che aprono alle nuove istanze dell’arte contemporanea. Non mancano esponenti della seconda metà del secolo: i britannici Francis Bacon e Henry Moore, e i due protagonisti della pop art americana Robert Lichtenstein e Andy Warhol, di cui si presenta il trittico dedicato a Joseph Beuys.

Chiude idealmente la mostra una sezione che indaga l’arte sviluppata in Sudafrica nel Novecento. In particolare, si possono ammirare le opere di Maggie Laubser, una delle esponenti dell’espressionismo sudafricano e i lavori di Maude Sumner, Selby Mvusi e George Pemba, pittori dai forti interessi per il sociale che raccontano le tradizioni del paese, ma anche la vita urbana e la realtà dell’Apartheid.

La storia della Johannesburg Art Gallery

"L’esposizione consente al pubblico di scoprire l’affascinante storia della Johannesburg Art Gallery - ha spiegato la Bartolena - Principale protagonista della nascita e della formazione della collezione museale fu Lady Florence Phillips, moglie del magnate dell’industria mineraria Sir Lionel Phillips. Donna dal grande fascino, a sua volta collezionista, convinta che la sua città dovesse avere un museo d’arte, persuase il marito e alcuni magnati dell’industria a investire nel progetto. Determinata a portare avanti la sua idea, Lady Phillips vendette un diamante azzurro regalatole dal marito per acquistare i primi lavori. Hugh Lane, altra grande personalità della scena culturale anglosassone, la aiutò nell’impresa, suggerendole possibili acquisizioni. Sin dalla sua apertura il museo presenta una selezione di opere di straordinaria qualità e modernità, un nucleo arricchitosi poi negli anni grazie a nuove acquisizioni e donazioni".

Alcune di queste, per la precisione sessanta, si possono ammirare nella Pinacoteca Bellini di Sarnico il giovedì e il venerdì dalle 16 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 19.

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