TRADIZIONE

Cosa significa Natale e come si festeggia nel mondo? Ecco alcune curiosità

Natale significa “nascita”. In epoca romana il Natale coincideva con la festività del Dies Natalis Solis Invicti (Giorno di nascita del Sole Invitto).

Cosa significa Natale e come si festeggia nel mondo? Ecco alcune curiosità
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Siamo abituati a prendere il Natale come una festa tradizionale, un dato di fatto, ma cosa significa Natale e come si festeggia nel mondo?

Il significato del Natale

Per alcuni è tempo di vacanza. Per altri è un momento di incontro con amici, familiari, persone care. Per altri ancora è il momento dell'anno in cui si riflette sui giorni trascorsi, sulle vicende vissute e su se stessi, per cercare di migliorarsi. Natale, per i Cristiani, è il giorno della nascità di Gesù.

Ma che si facciano o si ricevano regali, che si celebri il natale da credenti o meno, in famiglia, in compagnia, lavorando, sulla neve o su una spiaggia caraibica, la festa del 25 dicembre ha un significato che va al di là delle pure formalità e degli addobbi.

Natale significa “nascita”. In epoca romana il Natale coincideva con la festività del Dies Natalis Solis Invicti (Giorno di nascita del Sole Invitto), celebrata nel momento dell'anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare dopo il solstizio d'inverno: la “rinascita”, appunto, del sole. Augurandoci buon Natale ci auguriamo “buona nascita” e ogni giorno dobbiamo ricordare a noi stessi che ci vuole vita per amare la vita. Per nascere di nuovo quindi non si deve fuggire da se stessi, ma fermarsi a riflettere, accettare i fallimenti e le sconfitte, ripartire da quelli per fare meglio, proseguire sulla via delle conquiste e rimettere a fuoco l'obiettivo, la felicità.

Un dei riti tipici del Natale è il ritrovarsi in famiglia, attorno alla tavola imbandita, vicino al fuoco, per condividere insieme le esperienze compiute. Per condividere la gioia del Natale ci si scambiano doni e regali, perché vedendo gli altri sorridere si scaldano i cuori. Le case vengono addobbate con luci e lanterne, segno di pace e tranquillità.

Nel capitolo “Miti Antichi e Uomo Moderno” de “L’uomo e i suoi simboli” di Jung, Joseph Enderson espone con grande chiarezza quanto i simboli e i significati che organizzano i miti siano, nella sostanza, gli stessi che si ritrovano in molti sogni dell’uomo moderno a testimonianza di quanto i temi dell’inconscio collettivo, siano trasversali alle individualità e alle epoche storiche. In tal senso si può recuperare il significato del Natale, connesso ad antichissime feste solstiziali volte a propiziare che le terre affinché, al termine dell'inverno, tornassero in primavera a nuova vita. In termini psicologici, dunque, il Natale è simbolo di rinascita, rinnovamento e cambiamento, ma anche di speranza e fiducia.

Natale dal mondo

Per molti il mese di dicembre e il Natale sono i periodi più belli dell'anno. Tutto si illumina di colori e si riempie di magia, quando la neve imbianca le città e la vegetazione trasforma il paesaggio in qualcosa di surreale e fiabesco. Ci si ritrova vicino al fuoco, una tazza di cioccolata fumante in mano e i regalo sotto l'albero addobbato. Quando si pensa al Natale italiano è questa l'immagine che viene in mente, magari corredata da una buona fetta di panettone o da un calice di vino che accompagna un arrosto. Ma come viene festeggiato il Natale nel resto del mondo?

Ogni anno, il sabato prima della vigilia di Natale, nella città di San Fernando, la “capitale del Natale” nelle Filippine, si svolge il Festival delle Lanterne giganti, che attira visitatori da ogni parte del globo. Le lanterne sono costruite con vari materiali e talvolta raggiungono anche i sei metri di larghezza.

Dal 1966 ogni anno a Gävle in Svezia si costruisce una Capra Yule alta 13 metri nel centro della piazza del castello in occasione dell’Avvento e, tavolta, gli spettatori cercano di dare fuoco all'animale gigante.

Secondo la tradizione austriaca, San Nicola premia i bambini buoni mentre Krampus, una creatura demoniaca dalle sembianze animalesche, cattura quelli cattivi e li porta via con sé.

In Giappone, negli ultimi anni, si è affermata una tradizione piuttosto bizzarra: il giorno di Natale i giaponesi si concedono un’abbuffata di pollo della celebre catena Kentucky Fried Chicken.

Da non confondere con Babbo Natale, il tedesco Nikolaus viaggia in groppa a un asino la notte del 6 dicembre e lascia piccoli doni come monete, cioccolato, arance e giocattoli nelle scarpe dei bambini buoni di tutta la Germania, in particolare in Baviera.

La festa ebraica della Chanukkah si festeggia in pompa magna in ogni parte degli Stati Uniti, ma l’evento forse più elaborato si svolge nella capitale. Dal 1979 una gigantesca Menorah di nove metri viene eretta sul terreno della Casa Bianca per gli otto giorni e le otto notti della Chanukkah.

A Caracas, capitale del Venezuela, ogni vigilia di Natale, gli abitanti della città si recano in chiesa nelle prime ore del mattino sui pattini a rotelle. In Norvegia, invece, le persone nascondono le loro scope migliori, per non farle cavalcare alle streghe e agli spiriti maligni.

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