Carpenedolo e la musica. Parla Trebeschi
L’associazione musicale «Antonio Vivaldi» è un’eccellenza made in Carpenedolo, che fa della cittadina un punto di riferimento musicale della zona. Il direttore della scuola, Alessandro Trebeschi, che ricopre questo ruolo da cinque anni, mette in luce il ruolo musicale svolto da Carpenedolo: «Il paese conta circa 12 mila abitanti e ci sono 300 persone che pagano per poter apprendere qualcosa di musica. Sono dei numeri che fanno invidia a molti paesi limitrofi, considerando il nostro numero di abitanti. All’accademia Vivaldi abbiamo 160 allievi e ci concentriamo soprattutto sulla fascia dei bambini che vanno dai 7 ai 10 anni d’età. In questi cinque anni stiamo cercando di costruire un humus basato sull’apprendimento della musica», afferma il direttore dell’accademia. Tutto ciò fa ben capire che da queste parti «la musica è sentita come qualcosa di significativo. Quasi tutti i bambini di Carpenedolo sono o sono stati allievi. È inusuale e ci viene riconosciuto da altri contesti».
Carpenedolo è una sorta di isola felice per l’insegnamento della musica. Tra le attività svolte dall’accademia Vivaldi ci sono quelle d’insieme: «Abbiamo un’orchestra junior creata in partnership con la scuola di Castiglione delle Stiviere. Inserire i ragazzi in un gruppo del genere li aiuta. Sono 30/40 elementi di buon livello. Vanno in giro a Brescia, Mantova e anche in Germania per fare dei concerti. L’orchestra si propone di raccogliere i migliori, perché è importante avere un obiettivo». Ma non tutto va per il verso giusto. Anche nelle isole felici arriva il vento che spira incessante in altri luoghi. Così il direttore Trebeschi ammette che «si ha un po’ di difficoltà nell’approccio all’attività concertistica. Quando c’è da ascoltare gente di qualità che portiamo a Carpenedolo, è difficile trovare un pubblico all’altezza. Questa musica non è il puro intrattenimento, ma è musica con una base culturale. Purtroppo si è abituati a un approccio particolare alla cultura.
Se la gente va al museo anche se i dipinti non gli piacciono, perché possono passare con velocità di fronte a un quadro, lo stesso non può accadere all’interno dei teatri dove i tempi sono differenti. La fruizione della musica non è immediata. Possiede tempi che non sono veloci come quelli a cui ormai siamo abituati». Per il direttore Alessandro Trebeschi il mutato concetto di tempo penalizza e non poco la musica. A ciò bisogna aggiungere che nella scuola italiana «la musica è completamente assente». Sono queste le riflessioni del giovane direttore dell’associazione e accademia Vivaldi di Carpenedolo, che ha solo 35 anni e si è formato proprio in questa scuola. Dopo ha frequentato il Conservatorio, ha studiato a Mantova e ha fatto un ciclo di formazione all’estero con brevi Masterclass in Germania e in Spagna. Significativo il suo lavoro al Teatro di Firenze, luogo in cui è entrato in contatto con nomi importanti del contesto musicale. Mentre a 26 anni, come la maggior parte dei musicisti, anche Alessandro Trebeschi ha avuto il suo momento di stasi: «Ho smesso di suonare per 3 anni e poi ho ripreso con corsi internazionali all’estero».
Valerio Morabito