Cameo: la Soprintendenza dice di sì

Cameo: la Soprintendenza dice di sì
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Lonato: dopo i vari episodi , tra dichiarazioni , affermazioni, smentite e risposte, forse ora si è raggiunto un accordo: anche la Soprintendenza dice di sì all’opera. Il piano industriale della Cameo, ossia la costruzione di una nuova linea produttiva e del relativo magazzino, aveva ricevuto alcune frenate nei mesi precedenti , soprattutto dalla Soprintendenza di Brescia. L’ente richiedeva per la messa in opera del piano numerose mitigazioni: un tappeto di erba sopra i nuovi edifici, un filare di alberi lungo il perimetro dell’area, ma anche di spostare la costruzione del magazzino di stoccaggio oppure di abbassarlo drasticamente.
L’azienda dal canto suo, aveva accettato le mitigazioni “green” ma non era disposta assolutamente a spostare il nuovo magazzino in un’altra area, concedendo al massimo di abbassare il tetto dai 35 metri previsti ai più modesti 30. La Cameo, aveva inoltre ammesso che se le mitigazioni accettate non fossero risultate sufficienti, avrebbe rinunciato all’ampliamento dello stabilimento, che costerebbe circa 200 milioni di euro, date le restrizioni che il progetto aveva già messo in campo, rinunciando ad espandersi di numerosi metri quadri per non andare ad intaccare le aree agricole limitrofe. La giunta di Lonato, comune che ospiterà il sito, si era espresso favorevolmente all’idea dell’azienda, motivato anche dal fatto che  il progetto avrebbe portato a 200 posti lavoro in più, che di questi tempi non fanno mai male. Ora però anche la Soprintendenza appone il suo sì al progetto, chiedendo all’azienda di operare le mitigazioni previste, tra alberi come recinzione e tetto con copertura a verde, facendo attenzione ai materiali da utilizzare per rendere più armonica la composizione nel paesaggio.


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