Provincia di Brescia

Biblioteche della rete bibliotecaria bresciana: istituti della cultura più vicini ai cittadini

Moraschini: "La cultura deve essere una componente fondamentale di ogni strategia a lungo termine per la diffusione dell’informazione, dell’alfabetismo, dell’istruzione, della sostenibilità, della salute, della tutela dei territori e dell’innovazione tecnologica e sociale”

Biblioteche della rete bibliotecaria bresciana: istituti della cultura più vicini ai cittadini
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Biblioteche della rete bibliotecaria bresciana, sono tra gli istituti della cultura più vicini ai cittadini.

Biblioteche della rete bibliotecaria bresciana: sono gli istituti della cultura più vicini ai cittadini

La Rete Bibliotecaria Bresciana, fondata nel 1988 e da sempre coordinata dalla Provincia di Brescia, è di fatto l’Istituto della Cultura più vicino ai cittadini, unica nel suo genere in Italia per la capillarità della presenza sul territorio e per l’ottimo risultato dei servizi offerti. In quest’anno dedicato a Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura è doveroso ricordare come le biblioteche valorizzano il patrimonio culturale locale, aumentano la coesione e il benessere dei territori e contribuiscono a generare quell’indispensabile capitale sociale e culturale che modella le comunità.

Importante è condividere con i cittadini i risultati dell’anno appena trascorso che vede la Rete Bibliotecaria Bresciana (RBB), con i suoi otto Sistemi Bibliotecari aderenti, confermare, dati alla mano[1], il grande lavoro e impegno profuso dagli amministratori e dai bibliotecari. La Rete si avvale del supporto strategico dell’Ufficio Biblioteche della Provincia, struttura gestita dal Direttore Simona Zambelli. La Provincia di Brescia, oltre a gestire la RBB ha progressivamente coinvolto e aggregato una serie di importanti reti bibliotecarie, accrescendo sempre di più il contesto di cooperazione e le sinergie con le reti bibliotecarie di Bergamo, Cremona, Como, Lodi, Mantova, Sondrio e le Aziende speciali dedicate ai servizi bibliotecari di CSBNO e CUBI dell’area milanese.

Quello bresciano, con la piena integrazione della Rete Bibliotecaria Cremonese (RBBC), è un modello virtuoso di cooperazione e integrazione di servizio a tre livelli tra 2 Province, 8 Sistemi bibliotecari e 300 Comuni. Le oltre 300 biblioteche della RBBC (241 bresciane e 77 cremonesi) raccontano di una realtà diffusa, spesso unico presidio culturale e aggregativo sul territorio.

Un unico sistema informativo

Le biblioteche fanno parte di un unico sistema informativo, e quindi rendono disponibile un unico catalogo: l’OPAC (Online Public Access Catalogue, raggiungibile all’indirizzo rbb.provincia.brescia.it). L’OPAC bresciano è la finestra più importante sul mondo delle biblioteche, un vero e proprio portale che, oltre a permettere la ricerca dei documenti sul catalogo, fornisce ai lettori servizi personalizzati (possono salvare ricerche e bibliografie, proporre acquisti, dialogare con gli altri utenti della Rete). Inoltre, l’OPAC della RBBC è vetrina delle attività organizzate dalle biblioteche e promuove gli eventi sul territorio. Nel 2022 il portale ha registrato circa 2,4 milioni di sessioni di consultazione, confermando un andamento positivo simile ai dati pre-pandemia, che, si ricorda, ha inciso pesantemente sulla fruizione dei servizi culturali.

La Rete offre i suoi servizi a oltre 1.619.000 abitanti: oltre 1.254.000 in Provincia di Brescia (di cui circa 196.000 di Brescia città) e oltre 365.000 in Provincia di Cremona, incluso il Comune di Casalpusterlengo (LO) che fa parte della rete cremonese. A fianco al dato relativo agli abitanti va preso in considerazione quello degli utenti attivi, che nel 2022 è stato circa 152.000 (9,2% della popolazione di riferimento), valore in netta ripresa rispetto a quello registrato nel corso della pandemia, ma ancora piuttosto lontano da quello dell’11% del 2019.

Le biblioteche della Rete possiedono oltre 6 milioni di documenti, sia a stampa che multimediali (libri, riviste, audiolibri, film, musica ecc.) per un valore indicativo di circa 51.000.000 di euro. Ogni abitante, potenziale lettore, ha a disposizione 3,7 documenti. Il dato è superiore a quello indicato dalle Linee guida internazionali IFLA (da 1,5 a 2,5 documenti per abitante). Le biblioteche dalla Rete hanno beneficiato nell’ultimo triennio del “Decreto Franceschini” che ha finanziato l’acquisto di materiale librario. Rispetto al 2019 gli anni successivi registrano una crescita significativa del numero di nuovi documenti; la diminuzione per l’anno 2022 degli stanziamenti ministeriali giustifica il calo delle nuove acquisizioni librarie.

La possibilità di ottenere nella propria biblioteca libri da tutta la Rete, e non solo (prestito interbibliotecario) è il servizio che maggiormente caratterizza la RBBC; nella recente indagine di gradimento ha ricevuto un punteggio di 9,76/10. Nel 2022 ci sono stati oltre 2.000.000 di prestiti, tornando quasi a toccare le cifre precedenti all’emergenza sanitaria (2.340.000 prestiti nel 2019). Nell’ultimo triennio si è consolidato anche il prestito interbibliotecario interprovinciale che coinvolge anche le reti bibliotecarie bergamasca e mantovana. Ancor prima che la partnership tra Bergamo e Brescia venisse sancita da BGBS23, la collaborazione con la rete bergamasca può senz’altro essere considerata il suo preludio, tanto significativo in quanto nato spontaneamente dall’iniziativa delle due reti bibliotecarie.

Va menzionato anche il servizio di biblioteca digitale MLOL che, soprattutto nei mesi del confinamento forzato, è stata apprezzata da coloro che si sono avvicinati alla lettura digitale.

Il prestito è solo uno dei servizi utilizzati ed apprezzati dai cittadini: le biblioteche sono sempre più luoghi familiari e d’incontro. Aperte per circa 226.000 ore complessive, la vitalità delle biblioteche della Rete è evidente anche nella quantità di informazioni richieste ai bibliotecari; nelle consultazioni di volumi, periodici, multimediali; nella frequentazione di spazi di studio e di socialità; nella partecipazione ad attività culturali, corsi, presentazioni di libri, dibattiti, gruppi di lettura, attività di promozione per scuole, incontri dedicati all’innovazione tecnologica, alla genitorialità, ai temi culturali, sociali, ambientali più attuali: attività sempre molto partecipate ma di difficile rilevazione.

Proprio per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, la Provincia ha sviluppato ulteriormente il proprio portale di promozione culturale e turistica CoseDaFare (https://brescia.cosedafare.net), promosso dalle biblioteche perché possa essere sempre di più un’efficace vetrina del territorio bresciano. I cittadini possono trovare, in un unico contenitore eventi, luoghi, itinerari e proposte, quest’anno caratterizzate dalle progettualità legate alle celebrazioni della Capitale Italiana della Cultura. Nel 2022 CoseDaFare ha avuto un andamento positivo con un forte incremento degli utenti (circa 400.000).

La soddisfazione del presidente Emanuele Moraschini

Il neo Presidente della Provincia, Emanuele Moraschini, esprime soddisfazione per le attività realizzate, e richiama  l’attenzione sulle biblioteche

“Quali istituzioni del patrimonio culturale, volano di crescita per le comunità, che contribuiscono al superamento delle diseguaglianze, allo sviluppo del potenziale e al benessere delle persone, all'innovazione e alla competitività di tutto il sistema produttivo, al superamento dei divari territoriali, in generale alla crescita del capitale umano del nostro territorio. Per fare ciò serve la garanzia, da parte della politica, di un approccio integrato e strategico che superi la frammentazione e la compartimentazione delle risorse e degli interventi settoriali e una consultazione continua e proficua con tutti i soggetti interessati. La RBBC dimostra che si può fare. BGBS23 può essere l’occasione per aprire una riflessione a livello nazionale sul diritto dei cittadini alla pubblica lettura. La cultura deve essere una componente fondamentale di ogni strategia a lungo termine per la diffusione dell’informazione, dell’alfabetismo, dell’istruzione, della sostenibilità, della salute, della tutela dei territori e dell’innovazione tecnologica e sociale”.

 

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