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Angelo Brescianini, le sue opere in mostra alla pinacoteca Bellini

L'arte del palazzolese si potrà ammirare fino al 3 dicembre

Angelo Brescianini, le sue opere in mostra alla pinacoteca Bellini
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In occasione di Bergamo Brescia Capitale della cultura italiana, nella splendida cornice della pinacoteca Gianni Bellini di Sarnico hanno trovato casa una quarantina di opere dell’artista palazzolese Angelo Brescianini, scomparso nel 2016.

Angelo Brescianini, le sue opere in mostra alla pinacoteca Bellini

Dopo il successo di “Da Monet a Warhol”, con le opere della Johannesburg Art Gallery, il basso Sebino accoglie il “ritorno a casa” dell’artista che, dal 2001, ha sperimentato una nuova tecnica artistica, considerata una vera rivoluzione nel panorama internazionale. Ossessionato dalla velocità, l’obiettivo di Brescianini era realizzare opere di getto, quasi immediate, lavori che nascono con una rapidità pari a quella con cui l’idea giunge alla mente creativa. La soluzione a questo problema viene trovata nell’immediatezza con cui un proiettile colpisce il bersaglio. E da lì è nata un’intera collezione di opere, oggi custodite dall’Archivio Brescianini, prestate alla pinacoteca Bellini di Sarnico in occasione de “Il ritorno del Titano”.

Visitabile fino al 3 dicembre il sabato pomeriggio dalle 15 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 con ingresso libero, la mostra con la curatela di Antonio e Salvatore Falbo e la co-curatela di Vanessa Gritti unisce simbolicamente Bergamo e Brescia nell’anno della Cultura. L’artista, infatti, palazzolese di origine, ha sperimentato le prove balistiche per realizzare le sue opere in alcune acciaierie bergamasche.

“Un artista eccezionale, che ha saputo aggiungere qualcosa in più nella poetica del Ventesimo secolo, usando le pistole e i fucili per creare le proprie opere d’arte su acciaio, vetro e altri materiali inanimati; non come strumenti di morte, bensì di vita e bellezza – ha commentato il sindaco di Sarnico, Giorgio Bertazzoli, nell’inaugurare l’esposizione - Sono molto onorato che a Sarnico sia giunta una mostra importante che congiunge il lago con la Valle dell’Oglio. E’ per noi un vanto, perché per Bergamo Brescia Capitali della Cultura abbiamo reso possibili progetti unici”.

Le quaranta opere presenti, selezionate tra lastre d’acciaio di grandi dimensioni inedite, tavolo di design e illuminazioni incluse, lampade e sculture a terra cruda e “original multiples” dell’ultimo periodo, si snodano in un percorso articolato di superfici sempre più elaborate, che affascinano e abbagliano lo spettatore. D'altra parte, Brescianini appartiene alla generazione di quegli artisti protagonisti di un nuovo modo di concepire l'opera d'arte, con quell'insieme di processi mentali, di soluzioni stilistiche e di ideali tecnici che si distaccano dalla figurazione, distorcendo i canoni classici, sovvertendo la certezza dello spazio e soppiantando un nuovo modo di vedere, sentire e creare.

“Questa rassegna intende dimostrare come si può realizzare l'opera d'arte senza essere obbligati utilizzare telai e pennelli, perché come diceva l’artista stesso, “i miei pennelli sono pistole e fucili che uso in un rituale organizzato: dalla carica della pallottola, all'angolazione e al tiro" – ha commentato Vanessa Gritti – Si tratta della prima mostra museale in Lombardia con le opere del maestro bresciano, che ha esposto in Italia e all’estero negli ultimi trent’anni. Sono onorata di essere riuscita a portare in pinacoteca Bellini “Il ritorno del Titano” nell’anno di Bergamo Brescia Capitali della Cultura”.

Presenti all’inaugurazione in pinacoteca anche il sindaco di Palazzolo sull’Oglio Gianmarco Cossandi e la moglie del compianto artista che, con non poca commozione, ha visto avverarsi il desiderio che le opere del marito fossero collocate in un contesto formale e unico come la pinacoteca Gianni Bellini, che ben si presta a esaltare il genio di Angelo Brescianini e la sua visione dell’arte contemporanea.

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