Musica

"Ambactia", debutta il progetto solista di Samuele Pedrazzani

L'ep è stato mixato e masterizzato da Simone Piccinelli a La Buca Recording Club di Montichiari

"Ambactia", debutta il progetto solista di Samuele Pedrazzani
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E’ uscito nei giorni scorsi il primo ep di Pdrazz, progetto solista di Samuele Pedrazzani, artista e polistrumentista mantovano già in formazione con Ugostiglitz, Alley e Žižkov. “Ambactia”, questo il titolo del disco, è stato mixato e masterizzato da Simone Piccinelli a La Buca Recording Club di Montichiari. Un lavoro composto da quattro brani, sintesi di composizioni realizzate tra Africa e Sud America: un cantautorato in italiano dall'immediatezza pop che ammicca al nu jazz e alla world music, tra ritmi tribali, vortici di sax, synth e chitarre giocattolo. Nel disco, oltre allo stesso Piccinelli, hanno suonato anche Giacomo Parisio, Beppe Mondini e Daniela Resconi in arte Scerida, questi ultimi entrambi bresciani.

"Ambactia", debutta il progetto solista di Samuele Pedrazzani

Anche in luoghi distanti ci si può sentire a casa. E la musica aiuta. Anzi, si presta e si offre come materiale solido con cui costruire le fondamenta di un nuovo frammento della nostra vita. Questo il fulcro di “Ambactia”, il primo ep di Pdrazz, artista e polistrumentista mantovano, già in formazione con Ugostiglitz, Alley e Žižkov. Il disco è la prima prova discografica del progetto solista di Samuele Pedrazzani, un lavoro che mostra nelle quattro tracce che lo compongono tutto il suo fascino tropicale espresso attraverso due linguaggi apparentemente opposti: l’immediatezza catchy del pop e una complessità strumentale che sa di jazz.

Nell’ep quattro brani

“Sister Jungle”, pezzo di apertura di questo esordio, fa pensare a uno spazio remoto immerso in una giungla di suoni che sostiene con bassi walking una cantilena notturna, morbida, tra riff lenti e languidi di scorrevole eleganza. Stesso mood dell’incipit di “Trap”, lacerato dagli sfoghi del sax di Pdrazz, così come accade in "Chacarera". Sono questi soliloqui gli inserti inattesi che ricamano un gioco continuo di ripetizioni e di composizione modale che è tratto distintivo dell’ep, concetto ribadito fino alla fine in “Repetita”, brano che porta altrove, fino ai confini dello spazio.

Il commento

Ambactia in latino significa ambasciata; il suono della parola richiama alla mente un luogo molto lontano, sembra quasi il nome di una galassia distante anni luce dalla terra, il suo significato invece è un invito a sentirsi a casa e alla protezione, soprattutto se ci si trova in terra straniera. In questo senso possiamo anche pensare la musica, ci porta lontano ma al tempo stesso la usiamo per costruire la nostra personalissima casa spirituale che, proprio come un’ambasciata, rappresenta un’estensione di un luogo fittizio all'interno di altri luoghi fittizi”, ha spiegato Pdrazz.

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