Pontevico

A Campazzo in scena San Vitale

A distanza si tre mesi si è tenuto un momento di preghiera molto profondo

A Campazzo in scena San Vitale
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Campazzo non ha dimenticato San Vitale. A distanza di tre mesi dalla ricorrenza ufficiale (26 aprile), in cui la celebrazione tradizionale non ha potuto avere luogo, domenica si è tenuto un momento di preghiera molto profondo

A Campazzo in scena San Vitale

In quella chiesa abbracciata dalle antiche mura delle architetture rurali, in cui il rosso del mattone dona ancor più autenticità a questa comunità, una ventina di persone circa, si sono lasciate avvolgere dalla frescura del luogo sacro e si sono lasciate coinvolgere dalla serenità che solo la fede e la preghiera davanti alla statua del Santo sanno donare.

Guidati da monsignor Federico Pellegrini i fedeli presenti, colonne portanti della memoria locale e del mantenimento delle celebrazioni e tradizioni, hanno potuto riflettere su alcuni fatti attuali, rivolgendo a San Vitale, speranza, preghiera e richiesta di protezione.

Un momento molto intimo in cui il caos tipico di una domenica d’estate è stato lasciato fuori dalla porta. Il silenzio tipico di Campazzo accompagnato a tratti da una arietta fresca, che timida si insinuava nella via principale e sotto i portici delle cascine, ha ancor di più reso unico il contatto dell’uomo con Dio. Essere domenica pomeriggio in questa piccola frazione pontevichese, di poco più di trenta abitanti, era come essere in una bolla che racchiudeva sentimenti e valori isolando tutto quello che era disturbo al di fuori di quel mezzo chilometro circa di porzione stradale, che si estende dall’incrocio con la strada Bassa che collega il capoluogo a Verolanuova e il passaggio a livello della linea ferroviaria Brescia-Cremona.

Un pensiero, una preghiera, un sentimento di solidarietà, è andato alla Francia che sta vivendo un grande dolore, a causa delle sue cattedrali inghiottite dalle fiamme. Questa è la dimostrazione di quanto sia grande il cuore di don Federico e della gente di Campazzo: le loro speranze si tuffano come una goccia in un complicato oceano unendosi a quelle dei fedeli francesi e, citando Madre Teresa di Calcutta, "se questa goccia non ci fosse, all'oceano mancherebbe".

Dopo la benedizione solenne al termine della preghiera con il cuore lenito dalla presenza di San Vitale, un momento di convivialità e amicizia sotto il portico della casa di Patrizia, una delle residenti più attive di questo magnifico angolo di mondo. Ad attendere gli altri organizzatori un lungo tavolo con la tovaglia bianca, imbandito di ogni prelibatezza del territorio, occasione per potersi salutare, seppur per la maggior parte del tempo bardati dalle mascherine sui volti, tra compaesani e per trascorrere un po’ di tempo con monsignore, presenza sempre molto gradita.

A lui è toccato il compito dell’estrazione dei biglietti della sottoscrizione a premi di San Vitale che, da tre mesi attendevano di essere assegnati. Qui i volontari sono laboriosi, come Clementina e le sue amiche che ancor prima del Covid avevano già distribuito i biglietti.

Marianna Baldo

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