Zanola – Gedit, processo infinito: si torna in aula

La Corte di Cassazione ha infatti accolto la richiesta di rivalutazione della provvisionale che l'ex sindaco dovrà versare.

Zanola – Gedit, processo infinito: si torna in aula

Nuovo colpo di scena nella vicenda «Gedit – Zanola» che sembrava essersi chiusa dopo la prescrizione per decorrenza dei termini.

Rivalutazione della provvisionale

La Corte di Cassazione ha infatti accolto la richiesta dei legali del gruppo nei confronti di Elena Zanola, richiesta riguardante l’annullamento del verdetto che imponeva all’ex sindaco il versamento risarcitorio di 80 mila euro.

La provvisionale, inizialmente fissata a 240mila euro e poi ridotta in appello appunto a 80 mila euro, dovrà dunque essere rivalutata o eventualmente confermata, attraverso un nuovo processo civile.

La Gedit, nel frattempo, ha ribadito di aver preso atto con soddisfazione della sentenza emessa dalla Corte di Cassazione nei confronti di Zanola, le motivazioni della quale hanno ribadito punto per punto le decisioni dei tre gradi precedenti, seppur le sanzioni siano state in seguito cancellate per decorrenza dei termini e di fatto la condanna sia stata annullata.

Respinti i 15 punti del ricorso

La Cassazione si è inoltre pronunciata sul ricorso presentato da Zanola contro la sentenza di Appello, che aveva condannato l’ex sindaco a tre anni di reclusione, respingendone tutti i 15 punti e sottolineando lungamente come, attraverso i tre gradi di giudizio, non si trattasse di verificare se la puzza fosse imputabile o meno a Gedit ma se Zanola avesse i poteri per firmare l’ordinanza di chiusura dell’azienda o non si trattasse piuttosto di «un atto ritorsivo di per sé ingiusto».

Nelle pagine redatte dalla Cassazione si legge infatti «è stato rilevato che tra l’amministrazione comunale e il patron di Gedit, cioè Gabana Marcello, poi deceduto, vi era da tempo un rapporto conflittuale, culminato nella decisione del Gabana di trasferire a Monza la prestigiosa squadra di pallavolo femminile, militante in serie A» e che «Alla base del ragionamento della Corte vi è il rilievo che, al di là delle generiche segnalazioni riferite a molestie olfattive, mancavano elementi che potessero supportare l’assunto che le stesse fossero attribuibili a Gedit».

A monte di queste motivazioni che di fatto chiudono per Zanola ogni ricorso, resta invece l’accoglimento presentato da Gedit della rivalutazione risarcitoria.

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