Virus influenza L'epidemia è in arrivo
Il virus starebbe ora facendo rotta verso l’Europa.
Il Virus influenza è in arrivo. Ora si agisce per prevenire l'epidemia.
Virus influenza L'epidemia è in arrivo
Con i primi freddi alle porte è inevitabile parlare del classico malanno di stagione: l’influenza. Secondo i media australiani è la peggiore degli ultimi decenni. Ne parlano in questi termini dopo che, negli scorsi mesi, nel continente rosso l’epidemia annuale ha fatto 52 vittime, anche tra i giovani e i bambini. Il virus starebbe ora facendo rotta verso l’Europa. Secondo gli esperti, bisognerà fare i conti con un’ondata di influenze pari a quella australiana. E sull'epidemia in arrivo affermano che si dovrà fare i conti con casi gravi e numerosi.
Qual'è la situazione a Brescia?
La campagna vaccinale antinfluenzale 2017/18 dell'ATS di Brescia è iniziata il 30 ottobre. L'epidemia stagionale di influenza è attesa nei nostri territori alla fine dell’anno. Picco massimo tra la fine di gennaio e la metà di febbraio. La vaccinazione rappresenta, quindi, il metodo più efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze.
Prevenire è meglio che curare
L'obiettivo di prevenzione è duplice. Da una parte la protezione individuale. La vaccinazione è finalizzata alla prevenzione delle complicanze della malattia. In particolare nei soggetti in cui possono essere particolarmente gravi. Dall'altra la protezione collettiva. La vaccinazione, riducendo il numero dei soggetti ammalati, rallenta la diffusione e la circolazione del virus. In questo modo ci sono benefici positivi che riguardano sia il vaccinato che i suoi contatti. Inoltre, riduce l'assenteismo nei servizi essenziali per la collettività.
Chi deve vaccinarsi?
I vaccini saranno somministrati gratuitamente ad alcune categorie di persone considerate a rischio di complicanze. Tra queste le persone di età maggiore o uguale a 65 anni, bambini di età superiore ai 6 mesi, adolescenti ed adulti con malattie croniche. Oppure a bambini e adolescenti in terapia a lungo termine con aspirina. A rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale. Inoltre sono rivolta anche a donne in gravidanza, persone ricoverate o residenti presso strutture sanitarie o socio-sanitarie per lungodegenti, medici e personale sanitario di assistenza e familiari e contatti di soggetti ad alto rischio. Infine al personale della pubblica sicurezza ed emergenza o che, per lavoro, sono a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non tipici dell'uomo.
Dove si possono effettuare le vaccinazioni?
A partire dal 30 ottobre 2017 le persone a rischio di complicanze potranno ottenere la vaccinazione presso le sedi vaccinali territoriali delle ASST, gli ambulatori dei medici di medicina generale che hanno aderito alla campagna vaccinale e le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate che attrezzeranno appositi ambulatori per praticare la vaccinazione alle persone appartenenti alle categorie a rischio, oltre che al proprio personale sanitario ed ai ricoverati.
Dove trovare le informazioni
Le informazioni sulla campagna, i calendari con sedi ed orari a cui protranno rivolgersi gli assistiti adulti appartenenti alle categorie a rischio, sono consultabili utilizzando la mappa interattiva, che permetterà di individuare l'esatta collocazione geografica di ogni singola sede, con la possibilità di utilizzare un motore di ricerca per Comune. Inoltre gli orari e le sedi vaccinali saranno esposte nei luoghi pubblici istituzionali e di aggregazione.
Consigli utili per prevenire la trasmissione del virus influenzale
Non va dimenticata l'importanza, oltre che della vaccinazione, di tutte le misure di protezione personale utili a ridurre la trasmissione dei virus quali lavaggio delle mani, coprire naso e bocca con fazzoletti di carta in caso di starnuti o tosse, isolamento volontario a casa propria in presenza di malattia respiratoria febbrile e uso di mascherine di carta da parte dei soggetti malati che presentano sintomi respiratori soprattutto se questi devono recarsi in ambienti sanitari o ospedalieri.