Virgilio Bertoldi, il motoscafista dei vip

Virgilio Bertoldi, il motoscafista dei vip
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A fine settembre ci ha lasciato il «motoscafista dei vip».

Così era conosciuto Virgilio Bertoldi sirmionese doc di 93 anni fondatore di Bertoldi Boats sul lungolago Diaz. Conosciuto da tutti in città viveva da sempre in centro storico. La sua era una famiglia storica di Sirmione, una delle prime ad aver abitato la penisola e per questo molto nota. Nonostante l’età fino ad un paio d’anni fa Virgilio continuava a lavorare nell’azienda adesso nelle mani del figlio Giacomo e del nipote Marcello.

Ma perchè il «motoscafista dei vip»? Perchè nella sua lunga carriera Virgilio ha avuto la possibilità di trasportare persone molto importanti come Winston Churchill, Mario dal Monaco, Toscanini, Clementina Churchill, Maria Callas, Re Costantino di Grecia e il Principe Carlo. Erano gli anni in cui la penisola veniva frequentata da veri vip che Virgilio ha avuto la possibilità di conoscere e che amava raccontare alla sua famiglia ma anche ai turisti che trasportava sul lago. Una persona che amava il suo lavoro e soprattutto amava il Garda. Come conferma il figlio Giacomo «mio padre ha iniziato a lavorare sul lago fin da ragazzino. Prima ha cominciato come pescatore e poi è passato al trasporto di turisti. Questo ancora prima della guerra che poi ha fermato tutto per qualche anno».

Già, perchè la vita di Virgilio non è stata solo fare il lavoro che amava, si è dovuto scontrare con la seconda guerra mondiale che l’ha fortemente segnato. «Non era un periodo della sua vita che amava raccontare - continua il figlio -. Ricordo che è stato aruolato nell’ultima fase della guerra, fortunatamente non l’ha vissuta tutta in prima persona. Lui era in fanteria mentre i suoi fratelli erano in Marina». Una volta tornato Virgilio si è sposato con Angela dalla quale ha avuto due figli, oltre a Giacomo anche una femmina, Paola. Una famiglia felice ed unita che nel 2012 ha dovuto affrontare la perdita di Angela.

Sicuramente la caratteristica di Virgilio che tutti ricorderanno con maggior affetto è la sua spontaneità e la sua voglia di stare in mezzo alla gente e chiacchierare. «Mio padre ha sempre amato stare a contatto con le persone - ricorda Giacomo con affetto -, era proprio portato. Per questo motivo ha amato così tanto questo lavoro. L’insegnamento più importante che mi ha lasciato è pensare prima agli altri che a se stessi. Per lui è sempre stato così. Era una persona anche molto religiosa. Vorrei potergli dire ancora una volta grazie per il bene che ci ha sempre voluto».

Tantissimi i messaggi su Facebook sia sulla pagina dell’azienda che sul gruppo «Sei di Sirmione se» per ricordarlo e fare le condoglianze alla famiglia. Anche il sindaco Alessandro Mattinzoli al termine del consiglio comunale di mercoledì 27 settembre ha voluto spendere due parole «ha avuto la fortuna di vivere per tanti anni. Ha dato una grande contributo a Sirmione, era innamorato di questa città».

 

di Silvia Massolini

da Gardaweek del 29 settembre 2017


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