Violenza sulle donne: 431 interventi dei carabinieri
Durante la conferenza sono state raccontate, da parte dei militari presenti, alcune esperienze prese da casi trattati.
Violenza sulle donne: 431 interventi dei carabinieri. A fare il punto della situazione è stato il colonnello di Brescia Gabriele Iemma.
Violenza sulle donne: 431 interventi dei carabinieri
La giornata del 25 novembre ci ha ricordato l’urgenza e l’importanza di un tema così delicato come la violenza sulle donne. Ieri al comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri sono stati snocciolati i dati sugli ultimi interventi occorsi in questo ultimo anno. "Gli interventi sulla provincia di Brescia sono stati 431 negli ultimi mesi – ha affermato il colonnello Gabriele Iemma – Qualunque vittima non deve avere timore di rivolgersi alle Forze dell’ordine, in quanto troveranno sempre un interlocutore preparato e pronto a comprendere anche situazioni non palesate".
Il comandante provinciale dei Carabinieri di Brescia ha presentato oggi l’attività svolta dall’Arma relativo alla violenza sulle donne, l’impatto che ha il tragico fenomeno sulla provincia di Brescia e le strategie poste in essere per intervenire il più rapidamente possibile. Unitamente al colonnello Iemma hanno partecipato alla conferenza anche il maggiore Tedros Christian Comitti Berè, comandante della Compagnia di Verolanuova, il maresciallo Elisa Bellotti, della stazione Carabinieri Capodimonte, il maresciallo Benedetta Castaldo della stazione di Salò e il maresciallo Valentina Pieri della stazione di Desenzano.
L'Arma ha coperto l'81% delle richieste di aiuto
In materia di “codice rosso” l’Arma ha coperto l’ 81% delle richieste di aiuto, effettuando 431 interventi. Un dato enorme che evidenzia la dimensione della minaccia, spesso invisibile perché nasce tra le mura domestiche e si sviluppa per anni in quello che viene chiamato ciclo della violenza (aumento della tensione, fase di maltrattamento, fase luna di miele), che impedisce alla donna che subisce violenza di denunciare credendo si tratti di un fenomeno passeggero.
L’Arma ha da tempo attivato dei punti di ascolto, partecipa alla rete antiviolenza ed è in contatto con tutti gli operatori del settore (servizi sociali, centri antiviolenza ecc) al fine di intercettare anche il più piccolo segnale.
Una rete di "front liner officer"
Recentemente si è dato il via ad una rete strutturata che vede come elementi terminali sul territorio di 7 “front liner officer” che sovraintendono sul campo le attività di raccolta della denuncia, audizioni e indagini in materia di violenza di genere e delle fasce deboli. I front line officer sono marescialli, per la quasi totalità donne, che hanno frequentato un corso di formazione e/o hanno un titolo di studio in psicologia. Localmente ci sono i comandanti dei Nuclei operativi e Radiomobile che fungono da raccordo anche con il sostituto procuratore, mentre a livello centrale il comandante del Nucleo investigativo è il responsabile per la provincia e riferimento per l’Arma dei carabinieri con l’Autorità giudiziaria.
Durante la conferenza sono state raccontate, da parte dei militari presenti, alcune esperienze prese da casi trattati.
Ha concluso l’incontro la visione del filmato realizzato dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri per aiutare le donne a denunciare le violenze e fornire un lieto fine a storie che spesso non lo hanno.