Viaggio nella mensa dei Rogazionisti, dove la sofferenza è reale

Viaggio nella mensa dei Rogazionisti, dove la sofferenza è reale
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«Un pasto caldo è un diritto di tutti e a nessuno può essere negato».

Queste le parole di benvenuto di Silvio De Carlo e Carlo Barbieri, due dei circa quindici volontari che ogni giorno sono in prima linea per portare sollievo e ristoro a chi è ancora vittima di gravi forme di povertà.

Desenzano è inserita in uno dei contesti più ricchi della Lombardia, regione fra le più benestanti d’Europa, eppure esistono ancora sacche di sofferenza economica così delicate da necessitare di aiuto anche per il soddisfacimento di bisogni primari quali cibo e igiene personale. Per questo i padri Rogazionisti ogni giorno accolgono nella loro mensa un numero che varia dalle venti e trenta persone.

«Qui non facciamo screening della persona - spiega Silvio De Carlo - basta presentarsi in orario, firmare la presenza per fare avere un’idea alla cucina di quanti ospiti ci siano quel giorno, e infine viene servito il pasto. Primo, secondo, un frutto. A volte anche il dolce. «Il vino è escluso - scherza Carlo - ma un brindisi a Natale è concesso». Dalle 10 e 30 chi ne ha bisogno può usufruire anche della toilette, per una doccia e per la cura della propria persona. In seguito ci si registra e alle 12 si mangia. Dopo una mezz’ora circa si inizia a sparecchiare: «Qui siamo tutti volontari - ci spiegano - e tutti pensionati. Per non togliere il pasto a nessuno prima non mangiavamo, ma poi siamo passati a consumare solo la prima portata, così che si instauri comunione con i nostri ospiti, affinché non si sentano esclusi».

E proprio di esclusione sociale ci parla Padre Silvano: «Il rischio più grande è che il divario economico tra individui possa di fatto tagliare fuori i meno abbienti». L’esclusione è un fenomeno che riguarda soprattutto gli italiani: «Per i nostri connazionali chiedere aiuto è umiliante e così si chiudono, non sono in grado di trovare appigli in nessuno». Il fenomeno della povertà è in aumento, in Italia sono 4 milioni gli individui a rischio e anche i padri Rogazionisti negli ultimi anni hanno dovuto fare fronte all’emergenza. «C’è stato un incremento di interi nuclei familiari - continua padre Silvano -. a questi portiamo il cibo direttamente a casa, per superare la vergogna".

 

L'articolo completo di Alessandro Sahebi in tutte le edicole con Gardaweek


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