Via libera dalla Provincia al nuovo impianto di trattamento di rifiuti
Il sito sarà realizzato su una superficie di oltre 100mila metri quadrati.
Nell’area in cui doveva sorgere Padana Green, a Montichiari, nascerà un impianto di trattamento rifiuti. C'è il via libera della Provincia.
Via libera dalla Provincia al nuovo impianto di trattamento di rifiuti
In questi giorni la Provincia di Brescia ha dato il via libera alla realizzazione del progetto della ditta "Recupera" di conferire e trattare rifiuti speciali e urbani non pericolosi all’interno dell’Ate43 di Vighizzolo. A pochi metri di distanza dalle discariche Edilquattro, Gedit e Systema Ambiente, ovvero gli impianti monteclarensi, sorgerà un sito che verrà spostato dal Parco delle Cave di Brescia nell’enclave del trattamento rifiuti della Bassa bresciana. Si tratta di un impianto che verrà realizzato su una superficie di oltre 100 mila metri quadri.
Il progetto prevede il recupero di rifiuti speciali non pericolosi per un quantitativo totale di 300 mila tonnellate l’anno e un volume massimo depositato istantaneo di circa 48 mila metri cubi. Come emerso dai documenti resi pubblici dal Broletto, è stato citato un contratto per la concessione in uso di terreno per la realizzazione di un impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi tra la ditta Inertis Srl, gruppo Faustini Spa (concedente) e la ditta Recupera Srl (concessionaria). Tra i rifiuti da smaltire, dopo la nota di Arpa sono stati esclusi dal lungo elenco i rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni. Mentre tra i rifiuti autorizzati che potranno entrare nell’impianto di Vighizzolo ci sono rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, cemento e mattoni, miscele bituminose, pietrisco per massicciate ferroviarie, scarti di sabbia e argilla, ma anche scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico).
Invece, per quanto riguarda il piano di ripristino ambientale una volta che sarà conclusa l’attività dell’impianto di Vighizzolo, dovrà essere evitato qualsiasi rischio di inquinamento e il sito stesso deve essere ripristinato ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale. Prima della fase di chiusura dell’impianto il titolare dovrà, non oltre i 6 mesi precedenti la cessazione definitiva dell’attività, presentare all’Autorità Competente, all’Arpa ed ai Comuni interessati un piano di dismissione del sito. In un contesto del genere vale la pena ricordare alcuni passaggi in vista dell’apertura del sito di trattamento e messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi all’interno del bacino che fino a qualche anno fa avrebbe dovuto ospitare Padana Green. Richiesta, quella di realizzare l’ennesima discarica a Montichiari, bocciata grazie all’indice di pressione introdotto da Regione Lombardia. Norma regionale che impedisce l'apertura o l'ampliamento di nuove discariche in quei territori che hanno già 64 mila metri cubi di rifiuti per chilometro quadrato.
Il limite per il singolo comune è 145 mila metri cubi. Negli ultimi anni la Provincia di Brescia ha escluso dalla valutazione di impatto ambientale il progetto della ditta Recupera, ma nello stesso tempo il Broletto ha posto dei paletti ambientali all’azienda che vuole realizzare l’impianto di rifiuti. In primo luogo, in vista del contenimento delle emissioni diffuse, bisognerà installare un sistema di nebulizzazione/bagnatura allacciato al pozzo. In più è previsto il posizionamento nei periodi di inattività di nebulizzatori mobili a cavalletto sulla sommità dei cumuli di inerti.
«Per un miglior inserimento ambientale – è riportato nel documento della Provincia - viene prevista l’implementazione delle opere di mitigazione perimetrale dell’area e precisamente il mantenimento, rimodellazione e manutenzione delle collinette mitigative sui lati sud ed est; interventi di formazione di prato e fornitura e posa di arbusti, a completamento del filare esistente».