il caso

Via libera dal Tar per la sala giochi ad Azzano Mella

La Questura aveva negato la licenza ai gestori sulla base di alcune precedenti violazioni: i giudici però hanno accolto le istante della parte ricorrente.

Via libera dal Tar per la sala giochi ad Azzano Mella
Pubblicato:
Aggiornato:

La Questura gli aveva negato la possibilità di aprire una sala giochi in paese, ma ora la richiesta dovrà essere rivalutata. E’ il verdetto del Tar di Brescia, che ha accolto il ricorso con cui si chiedeva l’annullamento, previa sospensiva, del documento impugnato.

Licenzia negata

Una decisione lampo, il decreto del Questore infatti risale al 13 luglio. I ricorrenti si erano visti negare il rilascio della licenza necessaria per aprire una sala Vlt a causa di alcune precedenti violazioni dei futuri gestori: nel 2018, durante un controllo ne maggio 2018 in una sala giochi di Arezzo (gestita da un’altra società di cui il ricorrente è legale rappresentante) era stato rilevato che «il preposto alla sala non era un soggetto autorizzato dalla Questura di Arezzo» e che la tabella con l’elenco dei giochi vietati non risultava esposta correttamente, in modo da essere visibile all’utenza.

Via libera dal Tar

Motivazioni che secondo i giudici amministrativi non sarebbero sufficienti per tacciare gli aspiranti gestori di inaffidabilità. Il Tar ha quindi avvalorato la tesi dei ricorrenti che evidenziavano «la natura del tutto episodica e occasionale dell’affidamento della sala giochi a un soggetto non abilitato». La stessa Questura di Arezzo, si legge nella nota, avrebbe riferito che circa dieci minuti dopo l’inizio del controllo era sopraggiunto il soggetto abilitato alla sala. Quanto alla tabella dei giochi, il problema della visibilità era da ricondurre a una valutazione soggettiva.  Trattandosi di un unico episodio non è quindi possibile dedurre automaticamente la totale inaffidabilità dei ricorrenti e, di conseguenza, negare loro la licenzia.

Seguici sui nostri canali