il caso

Valcamonica: trovate sei pecore sbranate da un predatore

Non si sa ancora con certezza di quale predatore si tratta

Valcamonica: trovate sei pecore sbranate da un predatore
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É successo in Valcamonica, a Monno per la precisione.

Valcamonica: trovate sei pecore sbranate

Nella notte tra mercoledì 10 e giovedì 11 maggio 2023 sono state trovate sei pecore sbranate da un predatore sui monti che circondano Monno. Non si sa ancora con certezza se si sia trattato di un lupo o di un altro predatore. Per averne la certezza sarà necessario attendere gli esiti degli accertamenti svolti da parte dei carabinieri forestali di Ponte di Legno.

Il ritorno dei predatori

Il ritorno dei predatori, soprattutto sulle montagne bresciane, è fenomeno del tutto naturale e fa seguito alla ricolonizzazione dell’arco alpino iniziata fin dagli anni ‘90 ad opera dei primi esemplari di lupo in risalita dall’Appennino. Dopo che l’ultimo esemplare di lupo era stato abbattuto nel bresciano nel lontano 1897, le prime segnalazioni della ricomparsa del lupo sul territorio si sono avute nel 2014, mentre risale al 2019 la prima riproduzione con contestuale formazione di un primo branco presso il Passo del Tonale.

Il branco del Tonale

Nell’autunno del 2019 è stata confermata la riproduzione del primo “branco del Tonale” con l’avvistamento di cinque cuccioli sul versante trentino del passo. Il 23 aprile dello stesso anno è stata recuperata una femmina di lupo in difficoltà presso la Centrale Elettrica di Esenta di Lonato, molto probabilmente un esemplare in dispersione dall’Appennino, e ancora nello stesso anno gli agenti del Distaccamento di Vestone hanno rinvenuto un esemplare di lupo femmina vittima di un investimento stradale a Collio Valtrompia. Nel 2021 è stata accertata la riproduzione di un secondo branco detto “Delle Orobie” con la nascita di due cuccioli nella zona dell’Aprica a cavallo tra Brescia e Sondrio. Successivamente è stata verificata la presenza e il passaggio del lupo in altre località della provincia tra il Lago di Garda e la Valsabbia.

Cosa fare per proteggere i nostri animali domestici

Ad oggi i lupi bresciani non si sono resi responsabili di fenomeni preoccupanti ai danni di animali domestici in quanto la loro ubicazione coincide con la disponibilità di animali selvatici, tra i quali prediligono soggetti ammalati e deboli, favorendo in questo modo una selezione naturale e un equilibrio sullo sviluppo delle specie. Non sono tuttavia da dimenticare le buone norme di gestione degli animali domestici da reddito o da affezione, con l’invito in caso assenza di idonei recinti elettrificati a provvedere con la stabulazione degli animali nelle ore notturne, nonché ad aderire ai bandi di Regione Lombardia per l’acquisto di recinzioni e cani da guardia.

 

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