Un'altra lettera "minatoria" contro la destra di Ospitaletto
Alternativa per Ospitaletto: "Modalità da anni '70"
Una lettera "minacciosa" contro un consigliere comunale di Ospitaletto (e non è la prima volta) : il gruppo attacca la "sinistra istituzionale".
Contro Matteo Totò di "Alternativa per Ospitaletto"
Una lettera, se non minatoria, perlomeno pesantemente allusiva. È preoccupante l'episodio registrato nei giorni scorsi a Ospitaletto, dove nei confronti del consigliere comunale Matteo Totò di "Alternativa per Ospitaletto" è stata recapitata al Protocollo del Comune molto simile ad un'altra arrivata nell'agosto di due anni fa. Un episodio che ha scosso il gruppo consiliare, orientato a destra, il quale ha pubblicato sull'accaduto una nota.
La nota del gruppo
"Non è tanto il contenuto "minatorio" a destare preoccupazione ("perché non cambia mestiere e se ne va dal paese?" - "morte al fascio" - "la lotta continua", etc. sono frasette che lasciano il tempo che trovano), quanto la modalità che fa eco agli anni '70, dove la politica si basava più sulla violenza e sullo scontro fisico, che sul confronto delle idee - scrivono i consiglieri - Secondo i mittenti, il nostro consigliere Matteo Totò non avrebbe dovuto esprimere la propria contrarietà al progetto di "housing sociale" e soprattutto la richiesta che si desse "priorità agli Italiani". L'ultima lettera giunge in un periodo di aspra tensione politica nel bresciano dove, a far da cornice, è il clima di odio innescato dalla sinistra nei confronti di 500 ragazzi italiani, "colpevoli" di aver indetto una manifestazione contro l'insicurezza e l'immigrazione incontrollata che dilagano nella città di Brescia. Una manifestazione ordinata, senza scontri o ripercussioni violente, al contrario di quelle che abbiamo visto negli ultimi mesi in altre città italiane e per mano dei centri sociali".
L'accusa alla sinistra "istituzionale"
"Fa specie che, in questo preciso momento storico, ad aizzare l'odio politico sia più la sinistra "istituzionale" bresciana, che quella "militante" - prosegue la nota - Il sindaco di Brescia Laura Castelletti, il senatore piddino Alfredo Bazoli, i vari esponenti del PD bresciano (Bragaglio, etc.), con le loro dichiarazioni tutt'altro che pacate, stanno pericolosamente soffiando sul fuoco e, come peraltro rimarcato dalla stessa area politica della sinistra "militante" afferente il Magazzino47, utilizzano un antifascismo di facciata per sviare dai problemi reali che affliggono il paese. A seguire, tutto il circo mediatico che si è creato dalla mobilitazione di ANPI, Fiamme Verdi e sindacati che, a fronte del deprecabile imbrattamento delle statue risorgimentali di Brescia, senza alcuno straccio di prova, accusa il corteo delle forze identitarie di venerdì 13 dicembre e lo collega a quella che potrebbe essere anche una "false flag" di qualche subdolo agitatore. In sintesi: per colpa della sinistra istituzionale bresciana si rischia di scivolare verso il baratro della violenza politica. Con la scusa dell'antifascismo, non si può manifestare liberamente ed esprimere il proprio dissenso rispetto al tema della sicurezza, dell'immigrazione e della società multirazziale?".