Raccolta fondi

Una raccolta fondi per riportare a casa Susy

La famiglia protagonista di questa iniziativa per riavere Zsuzsanna a casa

Una raccolta fondi per riportare a casa Susy
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La famiglia di Zsuzsanna Majlat, 39enne di origine rumena uccisa dal marito Gianluca Lupi, 41, venerdì sera a Milzano, la rivuole a casa.

Un raccolta fondi per il rimpatrio

La famiglia di Zsuzsanna Majlat, 4 tra fratelli e sorelle e numerosi nipoti la rivogliono a casa. Casa è in Romania, contea di Mures, comune di Band. Dopo l'autopsia, in programma per questo pomeriggio, dopo le analisi, dopo le ricostruzioni la salma di Majlat verrà riportata nella sua città natale "...perchè la sua anima trovi la pace", come ha riferito la nipote Rozalia Majlat. La situazione, già tragica, è peggiorata dall'emergenza sanitaria che ha investito l'intero continente, a causa del Covid i costi per il rimpatrio sono difficilmente quantificabili, ma soprattutto elevati. "Lo Stato italiano non ci aiuta: mia zia è stata uccisa e noi non riusciamo ad avere nessuna assistenza per rimpatriarla", ancora la nipote che però insieme ad altri cugini si è data da fare. Da oggi è attiva una raccolta fondi sulla pagina facebook "Get Zsuzsanna Majlat home" curata dalla nipote Andrea Panczi dove si legge che l'importo da raggiungere è di circa 12550 euro. Anche un fratello, Jozsef Majlat, ha attivato una raccolta personale sul proprio profilo facebook. La famiglia d'origine, alla quale Zsuzsanna era molto unita, tanto da scambiarsi telefonate quotidianamente, è distrutta dal dolore, affranta dal non poter essere presente per i figli della vittima, un bambino di 3 anni, una di 8 e la più grande di 15 che ha assistito all'omicidio, a questo dolore si aggiunge il non sapere per quanto tempo la salma sarà bloccata in Italia e non aver avuto aiuti o assistenza da parte dello Stato italiano, per adesso, in questo momento drammatico. Zsuzsanna Majlat era conosciuta e amata nelle comunità di Milzano, dove risiedeva, di Pavone, paese d'origine del marito, e di Pralboino, dove i figli andavano a scuola, tanto che in molti si sono già adoperati per essere di supporto ai figli della vittima.

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