Una «Bussola» per aiutare i giovani smarriti a trovare la strada
Promosso dai Comuni dell’Ambito 6 Monte Orfano, il centro adolescenti vuole essere uno spazio di ascolto e sostegno per i ragazzi fragili
di Emma Crescenti
Una «Bussola» per aiutare i giovani smarriti a trovare la propria strada. Il nome del Centro Adolescenti che presto aprirà nel cuore di Palazzolo sull’Oglio rispecchia pienamente la volontà del territorio di rispondere in modo concreto ai bisogni dei ragazzi e delle ragazze in difficoltà, creando uno spazio di ascolto e di socializzazione.
Una «Bussola» per aiutare i giovani smarriti a trovare la strada
Inserita tra le iniziative de «L’isola che c’è», progetto approvato e finanziato da Regione Lombardia che ha stanziato 150 mila euro per la costruzione di percorsi di crescita e benessere per gli adolescenti, nell’idea si concretizza l’impegno dei Comuni dell’Ambito Monte Orfano (Palazzolo sull’Oglio nel ruolo di capofila, poi Adro, Capriolo, Cologne, Erbusco e Pontoglio) nel creare «un luogo dove la comunità si impegna a costruire insieme il futuro dei nostri ragazzi e ragazze, investendo nella loro inclusione, affinché nessuno resti indietro», hanno commentato il sindaco Gianmarco Cossandi e l’assessora ai Servizi sociali Ombretta Pedercini.
Fulcro delle progettualità saranno i locali di via Carvasaglio all’angolo con vicolo Consonni, in pieno centro storico: una posizione strategica, accessibile e che ben si presta a «un approccio integrato con altri servizi del territorio che potranno permettere di rispondere con maggiore efficacia alle esigenze educative, psicologiche e sociali dei nostri giovani», hanno continuato.
Il progetto
Con La Bussola, insomma, i Comuni dell’Ambito intendono rispondere in modo flessibile alle necessità di minori e famiglie che non stanno trovando risposte adeguate in altri contesti socio–educativi. Il Centro accoglierà 14 ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, già noti ai Servizi Sociali, che vivono in condizioni di fragilità o povertà educativa, soggetti a rischio di emarginazione, disadattamento sociale e disturbi in età evolutiva: le attività saranno gestite dalla Cooperativa Sana, che dal lunedì al venerdì (dalle 14 alle 18) metterà a disposizione dei giovani due educatori socio-pedagogici, con la possibilità di inserire un’ulteriore figura professionale per specifiche attività. È inoltre previsto un supporto psicologico per favorire la partecipazione e insegnare loro a costruire nuove relazioni.
«Si tratta di ragazzi e ragazze in situazione di disagio personale e famigliare che stanno attraversando momenti particolarmente critici e necessitano quindi di un supporto mirato al superamento della crisi stessa», hanno concluso Cossandi e Pedercini, che si sono detti soddisfatti per l’avvio del progetto «L’isola che c’è», un'iniziativa «che rappresenta un passo importante nella nostra costante attenzione alle fragilità del territorio e ai nuovi bisogni sociali, un’iniziativa di cura e attenzione verso i nostri giovanissimi, che hanno bisogno di noi».