Una barca fuori dal cimitero

Una barca fuori dal cimitero
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In tanti si sono fermati ad osservarla. Qualcuno ha sospirato ed è passato oltre, qualcuno ha fatto un segno di croce, altri si sono avvicinati per leggere il messaggio riportato nella locandina esplicativa che illustra le ragioni dell’installazione. Da lunedì, fuori dal cimitero di Castenedolo troneggia una piccola barca, coperta da un drappo nero, in ricordo delle migliaia di persone che hanno perso la loro vita mentre cercavano di raggiungere il nostro paese via mare.

 

È stata messa lì dalla sezione locale dell’Acli, proprio nei giorni in cui il campo santo è frequentatissimo per onorare le festività di Ognissanti e dei Morti.

L’”intruso” ha destato molta curiosità, al punto che lì di fronte si è subito creato un capannello costante di persone, raccolte in preghiera o intente a discutere e confrontarsi.

 

«Abbiamo pensato ad un modo semplice ma significativo di rendere omaggio agli oltre trentamila migranti che hanno perso la vita in mare, in cerca di un futuro migliore» ha spiegato il presidente dell’Acli Andrea Baccherassi. Per quei corpi dispersi, che non hanno trovato la dignità di una sepoltura, è solo un piccolo gesto, che però serve anche a scuotere le coscienze e a fare appello alla sensibilità dei concittadini.

 

Certamente l’ispirazione che ha motivato la scelta, molto apprezzata dalla comunità, è da far risalire alle parole che Papa Francesco ha pronunciato a Lesbo lo scorso aprile e che sono riportate anche nel cartellone che accompagna la piccola imbarcazione bardata a lutto.


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