Chiari (ma non solo)

Un nuovo respiratore per l'Asst Franciacorta

L'ospedale ha espresso riconoscenza alla Fondazione Pellegrini Forlivesi e ai donatori che hanno partecipato alla raccolta fondi.

Un nuovo respiratore per l'Asst Franciacorta
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di Federica Gisonna

Un nuovo respiratore per l'Asst Franciacorta

Finalmente va meglio. Il Covid c’è ancora e non bisogna abbassare la guardia, ma sicuramente la situazione per l’ospedale di Chiari è nettamente più rosea.
Dunque è tempo di bilanci e di ringraziamenti a chi ha fatto in modo che, ancora una volta, ci fossero tutte le strumentazioni per affrontare al meglio il Coronavirus, ma non solo.
«L'Asst della Franciacorta ringrazia sentitamente la Fondazione Pellegrini Forlivesi che ha donato, in collaborazione con le Botteghe, un nuovo respiratore ospedaliero per terapia subintensiva, dotato tra l'altro della nuova tecnologia ad alti flussi per il trattamento della grave insufficienza respiratoria secondaria alla malattia da Covid». Un messaggio semplice, ma sentito.

«Anche nei mesi scorsi abbiamo dovuto affrontare un nuovo picco di ricoveri per SARS-CoV-2, gestendolo nel modo migliore e riuscendo a mantenere gli accessi urgenti e inderogabili a ricoveri e visite ambulatoriali per tutte le altre patologie acute e croniche - ha aggiunto invece Luca Ronchi, responsabile Uosd Pneumologia - Ci sono stati giorni in cui abbiamo lavorato instancabilmente, non facendo mai mancare le nostre competenze professionali e ogni sforzo nella cura dei malati. Abbiamo trattato molte persone con Covid in regime semintensivo, nei reparti di degenza, utilizzando vari supporti alla respirazione, tra cui la ventilazione meccanica non invasiva. La Fondazione Pellegrini Forlivesi è riuscita anche quest'anno, grazie al sostegno delle generose donazioni dei cittadini e delle imprese locali, a raccogliere sufficienti fondi per acquistare un ulteriore respiratore ospedaliero, un presidio essenziale per salvare vite umane, arricchendo le nostre potenzialità di cura ed evitando a molte persone il ricorso all'intubazione e il trasferimento in Terapia Intensiva».
Ma non si tratta di strumentazioni utili «solo» per affrontare la pandemia.
«Questo respiratore, unitamente ai molti altri dispositivi acquisiti nell'ultimo anno, verrà impiegato ancora nel tempo per tutte le malattie condizionanti insufficienza respiratoria (riacutizzazioni di bronchite cronica, edema polmonare acuto, polmoniti gravi comuni...) - ha proseguito il primario - Dopo essere stato accuratamente sanificato, il respiratore non è stato messo in un magazzino, per eventuali future emergenze sanitarie: il suo utilizzo è quindi sempre prezioso, ogni giorno e sin da ora, nelle nostre corsie ospedaliere. Siamo alla fine della terza ondata epidemica e speriamo di non dover riaffrontare una simile esperienza, dopo quella di marzo-aprile e novembre-dicembre 2020 e quest'ultima della primavera 2021».

E non è mancato nemmeno uno sguardo al futuro.
«Siamo preparati a gestire e riorganizzare il lavoro, a trattare sempre meglio il Covid, confortati da molti studi scientifici nonché dalla nostra esperienza clinica personale e condivisa con colleghi di altre realtà nazionali e non solo - ha proseguito Ronchi - La campagna vaccinale ha preso ritmo e speriamo, con l'arrivo delle dosi programmate, di poter raggiungere la fatidica "immunità di gregge" prima dell'autunno prossimo. Siamo consci degli sforzi ancora necessari per arrivare a completare la protezione delle fasce più fragili della popolazione, consapevoli che in un certo senso dovremo "convivere" in modo meno emergenziale col virus; siamo altrettanto speranzosi che il lavoro di ricerca fatto per produrre i nuovi vaccini e gli studi sulla popolazione possano portare, anche con eventuali richiami, al superamento di questa fase drammatica sanitaria, sociale ed economica».

Però, non poteva assolutamente mancare un ringraziamento speciale a tutte quelle persone, ma anche gruppi e associazioni, che anche in questa occasione si sono spese attraverso donazioni alla Fondazione che, in collaborazione con le Botteghe di Chiari, aveva lanciato la campagna di raccolta fondi «Aiutiamoli a guarire» proprio nell’ottica di raccogliere un contributo per l’acquisto del respiratore.
«Da parte del direttore generale Mauro Borelli, di tutta la direzione strategica, del dottor Luca Ronchi, responsabile di Pneumologia, e di tutti gli operatori sanitari della Asst della Franciacorta, un sincero grazie a tutti i donatori per quanto hanno fatto attraverso la Fondazione Pellegrini Forlivesi con le loro donazioni e il loro supporto al nostro lavoro».

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