Sviluppo

Un miliardo di euro di investimenti fino al 2045 per Acque Bresciane

Presentato il piano industriale della società. In aumento i Comuni serviti, l'organico e i servizi, ma anche le tariffe.

Un miliardo di euro di investimenti fino al 2045 per Acque Bresciane
Pubblicato:
Aggiornato:

Più di un miliardo di euro di investimenti nell’arco di 25 anni. E’ un piano industriale indubbiamente ambizioso quello approvato a febbraio e presentato alla stampa lunedì, simbolicamente nella Giornata mondiale dell'acqua, da Acque Bresciane. Il documento definisce la strategia della società sia riguardo all’acquisizione della gestione di nuovi Comuni, sia in relazione agi investimenti, alle fonti di finanziamento e alle tariffe.

Un miliardo di euro di investimenti

Per dare qualche numero, Acque Bresciane attualmente gestisce 94 Comuni (per un totale di 560mila cittadini residenti) in almeno uno dei rami del Servizio idrico integrato e punta ad arrivare a 115 Comuni (e 620mila abitanti) entro il 2021 e 160 Comuni (e 722mila abitanti) entro il 2022. Sono previsti indennizzi ai precedenti gestori per gli investimenti realizzati e non ancora ammortizzati: 9,5 milioni di euro per A2A ciclo idrico, 45,4 milioni per Asvt e 4,4 milioni per Valle Camonica e altri Comuni. Da oggi al 2045, la società ha programmato un miliardo di euro di investimenti, di cui 57 milioni già nel 2021, 107 nel 2022, 63 nel 2023 e 830 dal 2024 al 2046. Il piano di sviluppo riguarderà anche l’organico: in due anni, dal 2020 al 2022, Acque Bresciane passerà da 270 dipendenti (dato medio annuo) a 378, per un numero totale di ingressi di 108 persone, per poi stabilizzarsi su questi livelli. E le tariffe? Il piano di sviluppo inciderà inevitabilmente sulle tariffe, provocando tra il 2020 e il 2038 un aumento previsto dell’1,93% annuo. Da una simulazione per una famiglia che consuma in media 150 metri cubi d’acqua l’anno, l’aumento dal 2020 al 2023 corrisponderà a circa 14 euro l’anno (l’equivalente di un caffè in più, consumato al bar, al mese). Aumenti che per Alessandro Varesio, Cfo di Acque Bresciane, "sono fondamentali per adeguare le tariffe ai costi operativi".

Gli obiettivi futuri

Per quanto riguarda le aree prioritarie e già inserite nel Piano di sostenibilità, Acque Bresciane intende completare entro il 2021 per risolvere le procedure di infrazione UE. Si tratta, nello specifico, dei depuratori di Barbariga e Mairano, dell’ampliamento dei depuratori di Quinzano, Paratico (linea fanghi), e Pozzolengo e dell’ampliamento della rete fognaria di Angolo Terme, Borgo San Giacomo, Rovato, Sellero e Cedegolo, Lonato, Leno. Sul versante del Recovery fund, Acque Bresciane ha individuato 74 progetti meritevoli di essere inseriti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza: interventi nella rete acquedottistica e nella depurazione per un totale di circa 141 milioni. Tra I principali nel settore della depurazione ci sono il collettamento e la depurazione dei Comuni di Castelcovati e Comezzano Cizzago, il secondo lotto di collettamento e depurazione di Edolo, Sonico e Malonno, l’ampliamento della rete fognaria nelle frazioni di Rovato non ancora servite, il primo stralcio delle opere per realizzare il depuratore di Barbariga e quello di Mairano, l’ampliamento dei depuratori di Paratico, Calcinato-Calcinatello e di Leno, il secondo lotto del depuratore di Paratico; nel settore della rete acquedottistica è previsto il rifacimento di tutte le reti ammalorate in tutti i comuni serviti, la realizzazione di un nuovo laboratorio di analisi delle acque, il rifacimento delle reti nelle frazioni di Rovato, l’ampliamento del serbatoio a Dosso di Sulzano e la nuova condotta di captazione e adduzione all’impianto di potabilizzazione a Sirmione (Montebaldo) con raddoppio della vasca di contatto.

I commenti

Il presidente Gianluca Delbarba ha spiegato che "garantire l’equilibrio economico e finanziario è uno dei goal dell’Agenda 2030. Vogliamo raggiungerlo mantenendo al contempo la sostenibilità delle tariffe, tra le più basse nel Paese. Questo Piano conferma, se mai ce ne fosse bisogno, la solidità e la visione prospettica della società, con oltre un miliardo di investimenti, nel segno della sostenibilità, dell’attenzione agli utenti e delle ricadute economiche e occupazionali sul territori". Pur non riuscendo a essere presente alla conferenza, Samuele Alghisi, presidente della Provincia, ente socio di Acque Bresciane, ha fatto sapere che “il fatto che questo piano industriale sia stato approvato dal comitato di indirizzo e di controllo con un numero ampio di partecipazione e consensi, credo sia già di per sé un bel riconoscimento per il gestore Acque Bresciane. La Provincia di Brescia dal canto suo e per le proprie competenze, non mancherà certo di accompagnare questo piano pluriennale con uno sguardo sempre vigile sul servizio erogato e attenta all'impatto sul territorio bresciano. Sostenibilità, trasparenza, innovazione queste sono le linee guida che abbiamo decisi di intraprendere in questi anni e che vediamo rafforzate anche in questo piano di Acque Bresciane al 2045”.

Seguici sui nostri canali