Orzinuovi

Un malore si porta via Giuliano Tarletti, volontario di Coniolo

Faceva parte dei Carbonari e della Festa di San Camillo

Un malore si porta via Giuliano Tarletti, volontario di Coniolo
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Una tragedia si è consumata all’azienda Prandelli: un malore ha stroncato Giuliano Tarletti, 56 anni, di Coniolo.

Addio Giuliano, volontario di Coniolo

Da anni era dipendente della ditta Prandelli, sita in via Adua, proprio nel cuore pulsante della zona industriale, e alla quale era tanto affezionato.
Il malore in azienda
E’ accaduto martedì alle 10 mentre Tarletti, come al solito, stava lavorando all’interno della ditta di grossisti di alimentari e bevande.
Improvvisamente l’uomo si è accasciato al suolo e i suoi colleghi, capendo la situazione, si sono affrettati a chiamare i soccorsi.
Sul posto si sono portate due ambulanze e si è alzato in volo da Brescia anche l'elisoccorso. I sanitari hanno tentato in tutti i modi di rianimarlo, ma non c’è stato nulla da fare. L’uomo è stato dichiarato morto dopo un’ora di tentativi di rianimarlo.
Una tragedia che ha suscitato grande cordoglio nella comunità. Azienda e orcenani si sono stretti idealmente alla famiglia, moglie due figli.
Un uomo buono e disponibile
Giuliano Tarletti era un uomo buono, disponibile e innamorato della frazione dove era residente: Coniolo.
Lì aveva la sua casa e la sua famiglia, i suoi figli, ed era incredibilmente affezionato a tutte le feste che ospitava il piccolo paesino: quella degli Gnari, quella dei Carbonari, che facevano lo spiedo e davano poi tutto il ricavato in beneficenza, buono come pochi nella Bassa bresciana, ed era presente anche alla festa di San Camillo, dedicata ai giovani ma che non si è potuta fare nelle ultime edizioni, per via della pandemia.
«Un uomo davvero buono - hanno detto molte persone della frazione, che lo conoscevano - Ma lo era davvero. Sempre con un sorriso bonario che gli dipingeva il volto, sempre pronto a dare una mano nei confronti del prossimo e per le feste era sempre in prima linea senza fermarsi mai. Un gran lavoratore e un grande coniolese che sicuramente non dimenticheremo».
Tantissimi nei giorni scorsi hanno manifestato il proprio cordoglio alla famiglia e molti volontari e coniolesi che lo conoscevano hanno espresso parole di apprezzamento nei suoi confronti.
«Non ci sono nuvole in cielo, eppure il cielo sembra piangere - hanno detto i Carbonari di Coniolo - Le persone arrivano a piccoli gruppi, a costruire insieme la catena della solidarietà, a condividere i giorni del dolore. Le persone sono qui a dimostrare che non misuriamo il tempo in anni, ma misuriamo il tempo in azioni, in buone azioni, in sorrisi, in atti di generosità. E' il tempo della tristezza, ma anche il tempo di costruire il vero senso della vita, degli esempi concreti, dell'amicizia sincera. Ciao Giuliano, fai buon viaggio».

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