Solidarietà

Un grido di pace si alza dalla piazza di Palazzolo sull'Oglio

Il presidio è andato in scena questa mattina alla presenza delle autorità, delle associazioni del territorio e degli studenti delle scuole

Un grido di pace si alza dalla piazza di Palazzolo sull'Oglio
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Questa mattina, davanti al monumento alla Resistenza in piazzale Papa Giovanni XXIII di Palazzolo sull'Oglio, si e tenuto un presidio per la Pace organizzato da Anpi e dall'Amministrazione di Centrosinistra che ha coinvolto non solo i cittadini, ma anche le autorità civili, religiose e militari, le associazioni del territorio e gli studenti della scuole. Un momento di condivisione e di riflessione fra letture, interventi e testimonianze, colorati dai disegni realizzati dai ragazzini appesi sul Monumento e dalla grande bandiera stesa sull'asfalto, quasi per abbracciare una comunità e dimostrare vicinanza non solo all'Ucraina, ma a tutti i popoli colpiti dalla guerra.

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Un grido di pace si alza dalla piazza di Palazzolo sull'Oglion

Decine e decine di persone e numerosi interventi hanno animato il presidio per la Pace, un momento di condanna alla guerra ma anche un'occasione per dimostrare la grande solidarietà della comunità.

Ad aprire la mattinata è stato il sindaco Gabriele Zanni con un appello: non dobbiamo essere indifferenti.

"Ciò che è successo in Ucraina dovrebbe trovarci tutti d'accordo, non solo nel non essere indifferenti ma nella sua piena condanna: perché tra aggressore e aggredito, tra chi si difende ed è costretto a scappare non c'è scelta di campo - ha commentato - Questa guerra sta riportando l'umanità a regredire in maniera repentina sul terreno dei diritti universali di ogni persona. E' una barbarie che abbiamo sempre pensato relegata nei libri di storia: qualche potente di turno ora vuole ribaltare ogni responsabilità per giustificare azioni di una ferocia e spregiudicatezza tali far rabbrividire chiunque. Siamo all'annullamento totale, al disinteresse per dignità di uomini e donne e per la vita. Le persone vengono annientate e abusate creando crisi umanitarie per mettere a repentaglio la stabilità di altri contesti nazionali, i profughi vengono usati come ricatto per gli altri stati, le crisi energetiche e alimentari come conseguenza di conflitti che non hanno più dimensioni locali. In queste difficoltà c'è anche la tentazione di lasciare le cose a loro stesse o lanciare un velo di oblio che nasconda ciò che ci sta creando disagio, o di abbandonare le vittime perché conviene più a noi stessi per tornare alla vita normale. Questo è un punto di non ritorno per l'umanità, saremmo parzialmente responsabili. E' fondamentale che si agisca a tutti i livelli per porre fine a questo conflitto e per far si che non si ripeta".

Un ringraziamento, inoltre, è andato ai cittadini e a chi si è reso disponibile per accogliere i profughi ucraini.

Gli interventi di associazioni e studenti

Dopo l'intervento dei primo cittadino e dell'assessore Ombretta Pedercini, è intervenuto anche Francesco Foletti di Brescia kaki tree for Europe, presidente dell'associazione Nagasaki e membro del tavolo della pace di Franciacorta.

Sono seguiti gli interventi di Giulia Rossi e Silvia Toti dell'Anpi, di Alessandro Salomoni rappresentante degli studenti dell'istituto Falcone di Palazzolo, di Fulvio Fapanni del gruppo letterario Meteora che ha letto anche una sua poesia, di don Gigi Moretti per la preghiera conclusiva di Sadaf Saeed delle Donne del Terzo Paradiso, di Taofiq dell'associazione Alikram  e dei rappresentanti dello Sprar. Il sindaco del CCR (Consiglio comunale ragazzi) di Palazzolo  Alexandra Diop della King ha parlato anche dell'accoglienza di due studentesse ucraine a scuola, un'esperienza che ha arricchito tutti, soprattutto a livello umano.

Nel corso della mattinata sono intervenuti anche degli studenti di prima media della Fermi. Il tutto è stato accompagnato dalla musica e dal laboratorio organizzato dall'associazione Il Club. Alla fine dell'evento, aiutati dalla Protezione civile, i bambini hanno appeso alcuni pensieri di pace al Monumento. Una mattinata ricca di emozioni e voglia di dire basta alla guerra.

 

 

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