Un aeroporto aperto a tutte le trattative: bergamaschi e veneti in primis

Un aeroporto aperto a tutte le trattative: bergamaschi e veneti in primis

Nuove rotte per il D’Annunzio. L’aeroporto monteclarense apre le sue porte anche ai bargamaschi rimanendo fiducioso anche verso i veneti Catullo e Save.

E’ questo quello che si prospetta nel futuro dell’aeroporto D’annunzio di Montichiari, che prevede comunque un’alleanza con i bergamaschi per la gestione. Stipulato un anno fa l’accordo con i venetì prevede l’80% di gestione da parte loro e il restante 20% da AbeM, il cui primo azionista è Giuseppe Ambrosi, anche presidente della Camera di Commercio.

La concessione quarantennale con Catullo non è sdoppiabile, ma si cercheranno altre vie per valorizzare il più possibile la struttura. Si deduce quindi che il piano industriale presentato lo scorso anno, pari a 1,5 milioni di passeggeri e 100 mila tonnellate di merci al 2021 non sia così tanto abizioso come si pensa, visti gli alti obiettivi che il gruppo vuole raggiungere.

In possibile aumento anche i vettori cargo. Oltre a quelli già presenti di Hong Kong via Baku, si prevedono più collegamenti visto che Brescia con i suoi 15 miliardi di export annui, è diventata icona delle esportazioni a livello nazionale.

In programma anche un futuro allungamento della pista in base a al tipo ci velivoli che dovranno arrivare.