lago d'iseo

Turismo in ginocchio, gli hotel chiedono aiuto ai sindaci. La ripresa? Nel 2022

Chiesto l’annullamento dei tributi locali (Tari, Imu e imposta pubblicitaria) e del canone di concessione demaniale.

Turismo in ginocchio, gli hotel chiedono aiuto ai sindaci. La ripresa? Nel 2022
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Il settore turistico è in ginocchio e le ripercussioni non interesseranno mesi, ma anni. E’ un bilancio drammatico quello delle strutture ricettive del Sebino che, dopo aver chiuso i battenti, non sanno quando (e alcuni se) riapriranno.

Turismo in ginocchio, gli hotel chiedono aiuto ai sindaci

A fare il punto della situazione a quasi un mese dall’inizio dell’epidemia di Covid-19 è stata Antonella Pastore, presidente del consorzio Lake Iseo Hotels e direttore dell’hotel Rivalago di Sulzano.

"A distanza di un mese possiamo affermare che le nostre previsioni sulla prossima stagione turistica erano purtroppo corrette - ha spiegato - Anzi, forse le stime sulla stagione erano fin troppo ottimistiche. A oggi il settore alberghiero del lago d’Iseo si trova in una gravissima situazione economica e organizzativa e la stagione è ampiamente compromessa. Le ripercussioni non interesseranno il nostro settore per alcuni mesi, ma per anni. Abbiamo raccolto le previsioni da parte di vari enti del turismo e si parla di una ripresa prevista per il 2022. Sta di fatto che quest’anno la nostra operatività è ampiamente compromessa".

Stando alle previsioni forse le strutture ricettive potranno riaprire i battenti tra giugno e luglio, a stagione ormai inoltrata e con disdette che, fino a quei mesi, hanno raggiunto il 100% e che, successivamente, arrivano al 50%.

In una lettera rivolta ai sindaci del G16 e al presidente dell’Autorità di bacino, il consorzio Iseo Lake Hotels ha chiesto un aiuto per far fronte alla situazione e scongiurare gli scenari peggiori.

La richiesta: serve un piano triennale a sostegno degli hotels

"I 10 hotels a 4 stelle facenti parte del consorzio Lake Iseo Hotels sono determinati a non mollare e, appena le condizioni sanitarie lo permetteranno, sono intenzionati a rimettere in funzione le proprie attività, per non lasciare sguarnita l’ospitalità d’eccellenza del nostro territorio - si legge nella lettera indirizzata ai sindaci del G16 e all'Autorità di bacino - Ma, per poter riaprire le nostre attività, abbiamo bisogno di liquidità e quindi sollecitiamo un aiuto concreto anche da parte delle Amministrazioni".

Chiesto l’annullamento dei tributi locali (Tari, Imu e imposta pubblicitaria) e del canone di concessione demaniale versato all’Autorità di bacino per il 2020 e le rispettive riduzioni (50% e 30%) per i due anni successivi e una riflessione sulla possibilità di non applicare la tassa di soggiorno, annunciando quindi l’esistenza di una "local free tax area".

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