Trovato l'eco-criminale dello stagno di Serle
Dopo un anno ha finalmente un nome il presunto eco criminale il 24 marzo 2018 sversò quattro taniche di olio esausto nello stagno “Meder”

Concluse le indagini sull’inquinamento della Pozza Meder in località Cariadeghe a Serle.
Le indagini
I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Gavardo, si erano immediatamente messi sulle tracce di potenziali autori del fatto. Nei mesi successivi le indagini, guidate dal Sostituto Procuratore Fabio Salamone, avevano portato ad individuare un soggetto che nei giorni precedenti al fatto aveva acquisito da una officina della zona alcune taniche di olio del tutto simili a quelle usate per lo sversamento. Grazie all’incrocio dei dati, è stato poi possibile incastrare un serlese di 50 anni che quella notte, a parere degli inquirenti, avrebbe sversato l’ingente quantità di idrocarburi determinando la morte di una buona parte della fauna anfibia, i rospi "bufo bufo", presenti nella nicchia ecologica dell’altopiano in quei giorni in riproduzione.
Le cause
Ancora da accertare le motivazioni che hanno spinto l'uomo al folle gesto, pare che il cinquantenne serbasse rancore nei confronti dell’amministrazione comunale. Il presunto colpevole è stato denunciato, oltre che per abbandono di rifiuti anche per "inquinamento ambientale" ed ora rischia fino a sei anni di reclusione.
La situazione dello stagno
L’amministrazione comunale ad oggi ha ripristinato il sito. Bisognerà però aspettare anni affinché la pozza raggiunga nuovamente quell’equilibrio ecologico, e di naturalità, che lo contraddistingueva prima di quel fatidico giorno.
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