Amara sorpresa per i volontari Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee) domenica mattina durante un normale controllo a Verolanuova.
Nove vitelli morti nella roggia Calcagna
“Stavamo percorrendo la roggia Calcagna – ha spiegato il volontario e consigliere provinciale Fipsas, Angelo Pegoiani – quando abbiamo trovato un paio di corpi di vitelli morti”.
I volontari allora, che spendono il loro tempo libero nel monitoraggio delle acque e della fauna ittica, hanno deciso di approfondire e hanno iniziato a risalire la roggia Calcagna: così sono stati rinvenuti in totale ben 9 corpi di vitelli, naturalmente senza alcun contrassegno.
“Purtroppo non è la prima volta che succede – ancora Pegoiani – nel corso del 2024 abbiamo rinvenuto in tutto 16 corpi di vitelli morti sempre nello stesso luogo”.
Una brutta abitudine di qualcuno che in barba alla legge cerca una scappatoia, forse per risparmiare? Si consideri che smaltire un vitello, la spesa va in base al peso, costa 40, 50 euro, forse ancora meno, ben diverso invece il costo che ha dovuto affrontare il Comune di Verolanuova che si è fatto carico dello smaltimento.
“Dopo il ritrovamento abbiamo immediatamente chiamato gli organi competenti : Amministrazione, Polizia locale e Ats”, ancora Pegoiani.
Gli organi competenti sono dunque al lavoro per capire cosa è successo, i vitelli erano malti? Oppure i vitelli maschi non interessano? E naturalmente si cerca il colpevole che non solo ha infranto la legge smaltendo in modo inappropriato i cadaveri degli animali, ma rischiato di causare un grave danno ambientale: la decomposizione dei corpi, in soli dieci centimetri d’acqua, può causare malattie che potrebbero diffondersi anche attraverso l’azione di ratti o altra fauna. Non c’è che dire, un bel problema.
“Purtroppo questi soggetti non fanno bene alla categoria degli allevatori – ha dichiarato il sindaco Stefano Dotti – il nostro territorio è ricco di aziende agricole e zootecniche rispettose delle leggi e dell’ambiente che lavorano con impegno e onestà, per fortuna episodi come questi sono rari, sappiamo che purtroppo c’è qualcuno che non rispetta le regole”.
Proprio il comune si è fatto carico dello smaltimento degli animali certo non economico perché oltre a chiamare gli operatori specializzati è stato necessario usare un escavatore per recuperare i corpi perché ormai troppo lontani dalle rive. Un conto salato che naturalmente è gravato sulle tasche dei contribuenti. Mentre le Forze dell’ordine proseguono nelle loro indagini anche i volontari Fipsas continuano il loro monitoraggio delle acque: siano laghi, fiumi o rogge è sempre necessario monitorare la situazione ambientale per verificare salubrità delle acque e della fauna ittica.
Il presidente provinciale Fipsas Anatonio Frassine è particolarmente attento alle tematiche ambientali tanto che non mancano attività di educazione ambientale per i più piccoli oltre che ad un intenso lavoro di volontariato per il controllo delle acque. La speranza è che episodi come questi rimangano mosche bianche, anzi che non si verifichino proprio, ma purtroppo qualcuno che cerca di aggirare la legge per comodo si trova sempre, non resta che aspettare il lavoro di Ats e Polizia locale.