Troppi profughi al Corvione

Sono oltre un centinaio i richiedenti asilo ospitati nella piccola frazione gambarese in un ex ristorante

Troppi profughi al Corvione

Troppi profughi al Corvione

Troppo profughi al Corvione: 113 profughi e 100 abitanti. Questi i numeri della frazione di Gambara dove dal 2015 nello storico ex ristorante sono ospitati richiedenti asilo. Ma ora la struttura pare essere al collasso e i numeri dell’accoglienza sono «fuori legge». Fin da subito la Lega Nord aveva espresso il suo dissenso sulla decisione presentando in Consiglio comunale interpellanze e interrogazioni per capire come stessero le cose dentro.

La posizione della Lega

Da sempre poi il gruppo del Carroccio aveva espresso alcune perplessità sulle condizioni in cui venivano ospitati, facendo notare come la struttura non fosse adatta al loro soggiorno. Così come ha sempre mostrato il suo disappunto sulla loro presenza in paese e il loro girovagare per le strade senza essere occupati in nessuna attività. Alla luce dell’accordo sulla microaccoglienza, che prevede 2,5 profughi, ogni mille abitanti, il caso di Gambara è più unico che raro visto che il numero sarebbe di 11 o 12. «Noi non siamo contrari per partito preso ad un accoglienza diffusa ma a queste concentrazioni che porteranno in un secondo momento a problematiche di livello sociale da non sottovalutare» ha spiegato il segretario della Lega Nord Simone Zanetti.

Il futuro di questi ragazzi

«C’è da considerare che una volta che otterranno la carta di identità, e molti l’hanno già avuta, acquisiranno diversi diritti. Tra questi quello di poter accedere ai Servizi Sociali e ai bandi per le case popolari – ha continuato Zanetti. Ricordando che la Caritas ha chiesto aiuto al Comune per la gestione di oltre centotrenta famiglie che si rivolgono all’associazione. Ci sembra assurdo che gli vengano assegnati solo 500 euro, mentre questi profughi potranno vedere riconosciuti i loro diritti. Una situazione non rosea per i nostri concittadini, senza contare che potremmo avere a che fare anche con gli esuberi della “Boglioli”. La nostra è una richiesta di legalità e di rispetto per le regole».