Tpl: l'assemblea dei Soci ha espresso parere favorevole sull'adeguamento tariffario
Gentilini: "Il parere positivo è stato espresso all'unanimità ed è stato condiviso tra gli Enti locali Soci"
Tpl (Trasporto Pubblico Locale): espresso parere positivo sulla delibera di adeguamento tariffario.
Tpl, parere positivo sulla delibera di adeguamento tariffario
"L'assemblea dei Soci, riunita il 31 luglio 2023, ha espresso parere positivo sulla delibera di adeguamento tariffario, pur condizionandolo ad alcune lievi rettifiche di armonizzazione in tema di titoli integrati e rinviando l'analisi della definizione degli indicatori di qualità aziendali - ha dichiarato il presidente Giancarlo Gentilini - Il parere positivo è stato espresso all'unanimità ed è stato condiviso tra gli Enti locali Soci un documento. Nei prossimi giorni il CDA dell'Agenzia dovrà adeguare il dispositivo della delibera al fine di rendere operativi gli adeguamenti".
Il punto di vista degli Enti Locali soci
"Premesso che nel contesto lombardo i trasferimenti statali del Fondo Nazionale Trasporti sono oggetto di integrazione con risorse proprie del bilancio regionale (per complessivi 420 milioni all’anno, per lo più destinati al servizio ferroviario regionale, e in parte destinati anche a integrare i servizi extraurbani e quelli delle aree geograficamente svantaggiate, tra cui Brescia), nel corso della sessione di bilancio del dicembre 2018 il Consiglio regionale aveva approvato alla unanimità un Ordine del Giorno, presentato dai consiglieri regionali bresciani di tutti gli schieramenti politici (Girelli, Beccalossi, Alberti, Ghiroldi, Epis, Massardi, Carzeri e Ceruti), in merito alle risorse per i servizi di trasporto pubblico nel bacino di Brescia.
Tale Ordine del Giorno prendeva le mosse da una situazione che a distanza di cinque anni resta attuale. Infatti:
- il bacino di riferimento dell’Agenzia del TPL di Brescia, pur avendo una popolazione residente pari al 12,6% della popolazione lombarda, dispone di un’offerta di servizio (in termini di produzione chilometriche ponderate dei servizi bus urbani ed extraurbani e della metropolitana) pari al 10,96% del livello di servizio lombardo;
- le risorse storicamente riconosciute da Regione Lombardia a favore del bacino bresciano erano pari all’8,66% (ora 9,14%, a regime 9,24%) del monte complessivo destinato da Regione ai servizi di trasporto pubblico locale;
- il gap esistente tra il livello di servizio nel bacino di Brescia e l’impegno economico di Regione Lombardia a favore di tale bacino si traduceva in oltre 14 mln di euro all’anno (ora 11 mln di euro all’anno) ed è stato fino ad ora sostenuto con sforzo eccezionale dagli Enti locali, Comune capoluogo e Provincia di Brescia.
Con deliberazione 28 dicembre 2017 n. 7644 la Giunta regionale ha approvato i costi standard dei diversi servizi di trasporto pubblico e i fabbisogni di mobilità per i sei bacini in cui è articolato il territorio lombardo e i nuovi criteri di riparto sono entrati in vigore con l’anno 2020 e andranno a regime nel 2025.
L’applicazione dei nuovi fabbisogni di mobilità prevede una riduzione del livello di servizio di trasporto pubblico per il bacino di Brescia di 1,7 mln/anno di percorrenze chilometriche (-2,7% per i servizi di area urbana e -7,1% per i servizi extraurbani), nonostante negli ultimi venticinque anni la popolazione bresciana sia cresciuta del 50% in più rispetto alla media regionale e dunque sarebbe semmai necessario un potenziamento dell’offerta di servizio.
I nuovi criteri di riparto inoltre non annullano comunque il gap esistente tra il livello di servizio e le risorse regionali a ciò destinate, in quanto a regime permarrà un sotto finanziamento strutturale di oltre 7 milioni di euro/anno, rispetto al pur peggiorativo nuovo livello di servizio.
Sulla base di queste considerazioni, l’Ordine del Giorno “impegnava la Giunta regionale a verificare […] misure integrative o correttive della DGR 7644/2017, volte ad assicurare al bacino di Brescia un livello di risorse regionali che sia corrispondente al grado di servizio”.
Nessuna applicazione
Tale Ordine del Giorno non ha fino ad oggi trovato attuazione e le problematiche in esso descritte sono tuttora aperte.
Nel frattempo, però, grazie alle previsioni contenute nella legge di stabilità 2022, il Fondo Nazionale Trasporti è destinato, dopo anni di stasi, a tornare progressivamente a crescere di:
- 100 milioni di euro in più nel 2022;
- 200 milioni di euro in più nel 2023;
- 300 milioni di euro in più nel 2024;
- 400 milioni di euro in più nel 2025;
- 500 milioni di euro in più nel 2026.
"Questo ha significato, in base ai pur non soddisfacenti criteri di riparto nazionale che hanno finora premiato le Regioni non virtuose, un incremento dei trasferimenti statali alla Lombardia di 17 milioni per il 2022 (già incassati) e significherà un incremento di 34 milioni per quest’anno (in fase di assegnazione a livello di conferenza Stato-Regioni), di 51 milioni per il 2024, di 68 milioni per il 2025 e di 85 milioni per il 2026. In questo senso, l’arrivo di tali risorse statali aggiuntive costituisce occasione propizia per, se non annullare, almeno attenuare il sotto finanziamento del bacino di Brescia, pur sapendo che l’arrivo di nuove risorse è condizione necessaria ma non sufficiente per un salto di qualità del servizio stanti le problematiche legate al reperimento di personale di guida da parte delle aziende di trasporto".
Le richieste degli Enti locali Soci del Tpl Brescia
Tutto ciò premesso: gli Enti locali Soci dell’Agenzia del TPL di Brescia
- chiedono che il riparto delle risorse aggiuntive statali destinate a Regione Lombardia dal Fondo Nazionale Trasporti avvenga con criteri diversi da quelli stabiliti nella d.g.r. 7644/2017, destinando al bacino di Brescia una quota maggiore, tale da contribuire a ridurre, se non eliminare, il sotto finanziamento strutturale sopradescritto;
- impegnano il Presidente, il Consiglio di Amministrazione e gli Enti locali Soci dell’Agenzia a cooperare e coordinare iniziative utili, nella interlocuzione con Regione Lombardia, al raggiungimento di tale risultato.