"The art is present": presentato il progetto di Fondazione Brescia Musei e Cooperativa Fraternità Impronta
L'esito di un percorso creativo ed educativo che si è tenuto dal 5 febbraio al 7 marzo scorsi e che ha visto come protagonisti sei ragazzi, ospiti delle comunità educativo residenziali per minori maschi in situazioni di disagio sociale locate alla Cascina Cattafame di Ospitaletto

"The art is present", presentato ieri (venerdì 21 marzo 2025) il nuovo progetto.
Presentato il progetto The art is present
La presentazione a cura di Fondazione Brescia Musei e della Cooperativa Fraternità Impronta, è l'esito di un percorso creativo ed educativo che si è tenuto dal 5 febbraio al 7 marzo scorsi e che ha visto come protagonisti sei ragazzi, ospiti delle comunità educativo residenziali per minori maschi in situazioni di disagio sociale locate alla Cascina Cattafame di Ospitaletto, sede anche di altri tre appartamenti per la semiautonomia di giovani adulti (che vengono accompagnati in un percorso di inclusione sociale) e di una Fattoria didattica sociale, entrambi laboratori occupazionali orientati all’inclusione e formazione di ragazzi socialmente fragili per offrire loro uno sbocco lavorativo una volta concluso il percorso educativo.
A chi si rivolge il progetto
Il progetto rivolto a ragazzi con procedimenti penali in corso, in carico all'USSM (Ufficio Servizio Sociale per Minorenni) di Brescia e di Milano, ha offerto loro la possibilità di accostarsi al mondo dell’arte, conoscere i Musei del proprio territorio, stimolare la creatività e scoprire proprie capacità magari non note nell’ambito artistico, sperimentare l’”arte come catarsi” cioè il raccontarsi con strumenti non convenzionali, favorire la socializzazione trascorrendo piacevoli momenti che stimolano riflessioni su temi di attualità. La proposta si è articolata in 5 laboratori artistico-creativi svolti negli spazi laboratoriali delle diverse sedi museali, in cui sono stati affrontati temi quali: l’identità, l’aggressività, l’appartenenza al mondo e alla società, la resilienza.
Il Museo: luogo nel quale la società si può esprimere
L’attività di Fondazione Brescia Musei si basa sul presupposto che il Museo è un luogo nel quale la società si può identificare ed esprimere. Non è solo il luogo della conservazione del patrimonio, ma è lo spazio nel quale interrogare il patrimonio sulla complessità della nostra esistenza. Il museo è attore sociale nella contemporaneità, partecipativo e relazionale; coinvolge i pubblici, le comunità, persone dalle multiple fisionomie, diverse per appartenenza (genere, status, religione, cultura, provenienza) e dai profili sempre più prismatici, nei processi di costruzione e di attualizzazione dei significati nella produzione culturale e accogliendo molteplici punti di vista, interpretazioni e nuove narrazioni.
Nel caso del progetto The art is present l’attenzione che l’Istituzione culturale bresciana pone all’esperienza culturale come strumento di benessere individuale e di empowerment ha incrociato e si è intrecciata ai principi cardine intorno ai quali ruota il lavoro educativo quotidiano delle comunità educative: quello della “dilatazione del campo d’esperienza”, espresso diversi decenni fa dal noto pedagogista Piero Bertolini, già direttore dell’IPM Cesare Beccaria di Milano, e il concetto che il cambiamento, tanto temuto quanto fantasticato dagli adolescenti, non avviene per salti repentini e improvvisi, ma è piuttosto un lento ma costante progredire quotidiano.
Una comunità educativa come Cascina Cattafame trova la sua ragione d’essere nella ferma convinzione che un minore non possa sintetizzarsi soltanto nel reato che ha commesso, ma anzi che questo sia una traduzione deviante di una parte dei suoi vissuti e della sua situazione esistenziale, un agito che racconti una parte fragile e difficoltosa di sé.
Finalità
Da questo punto di partenza è nato The art is present: i minori autori di reato spesso hanno vissuto una serie di esperienze tutte accomunate da una valenza negativa. L’ingaggio che il progetto ha innescato ha contribuito alla rottura di questa spirale, attraverso la proposta di esperienze alternative, di segno diverso, che hanno chiesto e fatto sperimentare quel lato di sé rimasto fino a quel momento in ombra. Dimostrare impegno, avere costanza, condividere obiettivi propositivi per il proprio futuro, sono tutte occasioni per entrare in contatto con un modo diverso di ‘essere sé’, per viversi in un tempo diverso dall’eterno presente in cui spesso i ragazzi ‘si sono vissuti’.
"Questa è la sfida educativa di chi sceglie di lavorare in comunità educativa e delle Istituzioni museali che vogliono farsi agente di cambiamento per la comunità: riuscire a far esperire ad alcuni ragazzi una forma di espressione del proprio vissuto utilizzando l’arte come mezzo, non convenzionale, riuscendo poi con il supporto adulto a rileggere ciò che hanno comunicato e a trasformare questa nuova consapevolezza in un qualcosa da agire poi giorno per giorno nelle piccole sfide quotidiane che si trovano d’innanzi".