Tavolo della Associazioni a Salò per dire no al maxi depuratore
Tavolo delle Associazioni che amano il fiume Chiese e il suo lago d'Idro. Marco Apostoli: "La partita non è ancora finita".
Tavolo delle Associazioni a Salò per dire no al maxi depuratore.
La pubblica assemblea si è svolta ieri (venerdì) nella Sala Domus sul lungolago Zanardelli al civico 5.
A coordinare l'incontro Gianluca Bordiga, portavoce del Tavolo della associazioni che amano il fiume Chiese e il suo lago d'Idro. Sono intervenuti Stefano Guarisco esperto ambientale e di tecniche di depurazione e Filippo Grumi ingegnere civile e portavoce del Comitato Gaia di Gavardo.
Tavolo delle Associazioni ha annunciato un'azione legale per salvaguardare il fiume Chiese
Questo quanto annunciato dal portavoce Bordiga:
«Ci stiamo impegnando per valorizzare l'acqua e la sua gestione attraverso un sistema oculato che arresti il processo di desertificazione/depauperazione dei corsi d'acqua - ha spiegato Bordiga - In secondo luogo l'attenzione è posta sulla gestione del denaro pubblico che non appartiene solo ai gardesani ma riguarda tutti e, pertanto, abbiamo il diritto e dovere di dire la nostra. Va bene fare delle opere ma è bene risparmiare laddove possibile. Si tratta della quinta assemblea zonale, continueremo con altre in programma in località della sponda bresciana del Garda».
Soluzioni alternative
A due giorni dalla Consulta per l'ambiente e lo sviluppo sostenibile e all'indomani del Consiglio provinciale nel quale il Pd ha affossato la mozione del consigliere Marco Apostoli dove si chiedeva un nuovo studio sul maxi depuratore del Garda (la mozione è stata votata con 8 voti favorevoli dal centro destra e 8 sfavorevoli dal centro sinistra) nel corso dell'assemblea a Salò, Guarisco ha proposto alcune strade da percorrere:
«La prima cosa da fare sarebbe investire nella separazione delle acque bianche da quelle nere incanalando nel depuratore le sole acque di prima pioggia - ha spiegato Guarisco - Procedere poi con la sostituzione delle attuali condotte in cemento con condotte in ghisa sferoidale e potenziamento di un sistema di analisi e campionamento dei reflui. Se necessario procedere al dismissionamento delle condotte sublacuali e realizzazione di impianti decentralizzati. Infine puntare alla creazione di tratti di collettamento brevi e più depuratori (uno ogni 40/50mila abitanti) con trattamento di reflui direttamente sul territorio, soluzione adottata sul lago di Costanza».
Presente anche Marco Apostoli il quale, commentando quanto accaduto in Consiglio provinciale ha detto:
«Ieri ci è caduto addosso un secchio di acqua gelida - ha confessato - la battaglia l'abbiamo persa ma la partita non è finita»
Comitato Gaia di Gavardo: «Questo progetto si contrasta e basta»
Incisive le parole di Filippo Grumi in qualità di presidente del Comitato Gaia di Gavardo:
«Io mi rifiuto categoricamente di sedermi al tavolo per confrontarmi con questo progetto del maxi depuratore - ha affermato a gran voce - Laddove questo progetto finisse una volta per tutte in un cassetto, allora sarò disposto a sedermi e valutare altre proposte. Ma sul progetto del maxi depuratore non ci si confronta, si contrasta e basta».