Supermercato in viale Europa, smontati dal Tar i ricorsi presentati da Legambiente
L'associazione ambientalista chiedeva l'annullamento del Piano attuativo.
Il cantiere per la realizzazione del nuovo supermercato Lidl in viale Europa a Iseo può ripartire.
La contrarietà di Legambiente
I lavori, bloccati dal Consiglio di Stato con un’ordinanza del 10 giugno in attesa del pronunciamento del Tar in merito al ricorso presentato da Legambiente, possono riprendere. Il Tribunale amministrativo regionale di Brescia ha infatti respinto l’istanza (e i ricorsi per motivi aggiunti) presentati dall’associazione ambientalista, condannando la ricorrente a pagare le spese di giudizio per un totale di 6mila euro. Con sentenza del 16 dicembre, il Tar ha respinto tutti i ricorsi degli ambientalisti, che chiedevano l’annullamento della delibera del Comune di Iseo con la quale era stato approvato il piano attuativo per la realizzazione di un nuovo edificio commerciale per la media struttura di vendita della Lidl, che sorgerà di fronte alla Conad. Oltre alla vicinanza con la Riserva naturale delle Torbiere, tra le presunte questioni sollevate da Legambiente anche la contestazione dell’omissione delle valutazioni di carattere ambientale (Vinca, Vas e Autorizzazione paesaggistica) e quella circa la monetizzazione delle aree standard.
La precisazione
Lidl, costituitasi in giudizio, ha chiarito come «l’area interessata sia un lotto residuo di un piano di lottizzazione già interamente eseguito e, dunque, completamente urbanizzato, sullo sfruttamento del quale il Comitato tecnico scientifico della Riserva naturale delle Torbiere si è in effetti già espresso con un parere del 23 gennaio 2021, nel quale ha reso la valutazione di propria competenza, ritenendo che l’intervento non dovesse essere assoggettato a specifica nuova Vic, in quanto già oggetto di valutazione nell’ambito della Vas relativa all’approvazione del Pgt».
Il punto di vista del Comune
Il Comune, invece, dopo la costituzione formale, ha chiarito come la monetizzazione degli standard sia stata ritenuta opportuna «in ragione del fatto che la completa cessione delle stesse non sarebbe stata perseguibile senza una eccessiva penalizzazione della potenzialità edificatoria assegnata dal Pgt vigente al terreno oggetto del piano attuativo, di cui già si prevedeva una riduzione della Slp (Superficie lorda a pavimento) da 2.894,13 a 2010,00 metri quadrati». Infatti, sin dalla lottizzazione del 2004, il lotto oggetto dell’odierno Piano attuativo ha già ceduto parcheggi per 864 metri quadrati e reperito aree verdi per 177 metri quadrati, senza contare il fatto che la zona è già ampiamente dotata di aree a parcheggio. Per questo motivo «il Comune ha ritenuto rispondente all’interesse pubblico monetizzare parte delle aree a standard, così da reperire risorse economiche per realizzare interventi previsti nel Piano dei Servizi», si legge nella sentenza del Tar.
Secondo i giudici, che hanno smontato i ricorsi presentati da Legambiente punto per punto, «l’assoggettamento dei Piani attuativi a Vas e Vic deve intendersi come applicabile nei soli casi in cui tali strumenti rechino contenuti in deroga alle previsione del Pgt. Risulta, infatti, logico e razionale non sottoporre nuovamente a Vas o Vic previsioni che già lo sono state nell’ambito della Vas generale, effettuata in sede di approvazione dello strumento urbanistico generale». L’area interessata dai 1.300 metri quadrati di superficie di vendita, inoltre, è esterna all’area sensibile della Riserva, «distando circa 400 metri dal confine del Sic (Sito di interesse comunitario) e 300 metri dalla fascia di sensibilità, ragione per cui non è stata sottoposta all’esame del Comitato scientifico per lo studio di incidenza». Il Piano attuativo e il permesso di costruire secondo i giudici del Tar sono «conformi alla norma». Quanto alla pretesa mancata valutazione di incidenza sul traffico, infine, la Vas del piano di lottizzazione originario «non ha evidenziato criticità in proposito».
Legambiente insiste
«Non siamo d'accordo che l'area verde di via Gorzoni e viale Europa venga trasformata in un vero e proprio parco commerciale con la costruzione di un nuovo supermercato di medie dimensioni».
Il circolo Legambiente Basso Sebino presieduto da Dario Balotta, nonostante la sentenza del Tar, continua a insistere sulla questione.
«I parchi commerciali devono stare fuori dai centri urbani - ha evidenziato Balotta - Questo è un modo surrettizio di utilizzare con scopi diversi la destinazione d'uso delle poche aree verdi rimaste a Iseo. I parcheggi all'ingresso di Iseo verranno presi d'assalto dai consumatori anziché essere disponibili per i visitatori e i turisti i quali, di conseguenza, congestioneranno le strade della valle per cercare altri parcheggi. Già con l'arrivo dei supermercati è stato inferto un colpo mortale ai negozi del paese (nella centrale via Mirolte ce ne sono una dozzina sfitti). Inoltre con il parco commerciale in Via Gorzoni verrà snaturata ulteriormente la vita sociale di Iseo. Dopo l’autorizzazione della Conad da parte della precedente Amministrazione, anche questa Giunta prosegue sulla stessa strada con Lidl, in contrasto con la transizione ecologica necessaria per combattere i cambiamenti climatici».
Il Direttivo di Legambiente sta ora valutando se proseguire l'azione legale facendo ricorso al Consiglio di Stato.