Sulle tracce del bisnonno aviatore americano
Il pronipote è stato accompagnato sui luoghi del bombardamento e dello schianto dell'aereo di Thompson
Questa mattina il giovane pronipote Soren Gabor ha visitato i luoghi in cui il bisnonno John E. Thompson, aviatore americano della seconda guerra mondiale, è stato colpito in volo e dove è atterrato in paracadute
Sulle tracce del bisnonno aviatore americano
A settantasette anni dall’abbattimento del cacciabombardiere americano "Viv’s Baby Shoes" il pronipote del pilota Thompson, catturato poco dopo la caduta dai tedeschi, è tornato sui luoghi di sventura del bisnonno.
C’era fermento questa mattina a Pontevico e nella frazione Casacce di San Gervasio Bresciano, grazie alla connessione Italia-America messa in campo dalla Air Crash Po, realtà nota per le preziose ricerche di aerei caduti su suolo italiano durante il periodo di conflitto mondiale.
Grazie a questa realtà, in particolare ad Agostino Alberti che ha seguito l’organizzazione di questo incontro, un giovane americano Soren Gabor ha potuto conoscere i luoghi in cui si concluse l’ultimo volo del bisnonno: il secondo tenente John E. Thompson in forza all’aviazione americana durante la Seconda Guerra Mondiale.
L'evento storico
Era la mattina del 31 dicembre 1944 quando dall’aeroporto di Pisa decollarono, alle 9.35 circa, otto Republic P-47D Thunderbolt appartenenti alla 527esimo squadrone del 86esimo gruppo di combattenti della «U.S. Army». L’obiettivo della missione, che dopo aver raggiunto quota ha mirato verso il mare e poi a nord di La Spezia ha risalito dritta il nord Italia, era di abbattere il ponte ferroviario sito tra Pontevico e Robecco d’Oglio (target K-9438). Due di loro dovettero abbandonare la missione per problemi con la pressione dell’olio, gli altri sei arrivarono all’obiettivo e bombardarono il ponte in questione, nonostante le condizioni meteorologiche e la visibilità sfavorevoli; tra loro il giovane secondo tenente Thompson che il giorno prima aveva compiuto 21 anni. Avrebbero dovuto fare un secondo passaggio e completare il bombardamento quando in radio il primo tenente a capo della missione, James W. Hale, sentì il messaggio diretto a Thompson "stai bruciando, buttati fuori". Il Thunderbolt con dipinto su entrambi i lati della fusioliera Viv’s Baby Shoes era stato colpito dalla contraerea tedesca e aveva preso fuoco, il pilota non se ne accorse fino a quel momento. Il primo tenente Hale vide così dietro sé il giovane soldato paracadutarsi fuori dal velivolo. Percorsero diverse centinaia di metri, sia Thompson che il P-47, atterrando entrambi a poca distanza tra loro, nel territorio delle Casacce, nel sangervasino.
Nella tarda mattinata, a pochi minuti dall'atterraggio di fortuna, l’aviatore americano fu fatto prigioniero dai tedeschi e trascorse in un campo di prigionia in Germania gli ultimi cinque mesi di guerra.
Alcuni momenti della mattinata in cui Soren Gabor pronipote del secondo tenente e aviatore americano John E. Thompson ha fatto visita ai luoghi dell'ultimo volo del bisnonno alla presenza delle autorità civili e dei rappresentanti della Air Crash Po
La testimonianza di famiglia
«Mi è stata raccontata più volte la storia del mio bisnonno. La nostra famiglia aveva in passato preso contatti con la Air Crash Po per venire a visitare questi luoghi, purtroppo nonno John non ci è riuscito, è scomparso nel 2007 all’eta di 84 anni – ha raccontato il pronipote 18enne Soren Gabor che nei giorni scorsi si trovava in Italia ospite di un’amica manerbiese conosciuta durante un anno di studi della ragazza nel Wisconsin – La mia famiglia mi chiese quanto era distante Pontevico da dov’ero, così grazie alla realtà che segue ricerche di questo genere, nell’arco di pochi giorni ho potuto vedere con i miei occhi i luoghi legati alle vicende del mio bisnonno. E’ un qualcosa di estremamente emozionante per me e la mia famiglia, sono felice di essere qui».
L'accoglienza del pronipote
Accolto prima nell’aula del Consiglio comunale pontevichese, dove il sindaco Alessandra Azzini e il consigliere Mario Ferrari, hanno consegnato lui un libro sulla storia di Pontevico e i rappresentanti di Air Crash Po Luca Merli e Diego Vezzoli hanno donato a Soren alcuni resti strutturali della carlinga del Viv’s Baby Shoes, il ragazzo è stato accompagnato poi nel campo agricolo dove l’aereo si schiantò e dove gli scarponi militari del bisnonno toccarono il suolo dopo il volo in paracadute. Con lui anche l’assessore Giovanni Mantelli e il consigliere Giuseppe Marini del Comune di San Gervasio Bresciano, che hanno stretto la mano al ragazzo e dato lui un abbraccio in segno di stima del secondo tenente Thompson che ha fatto incontrare le loro vite "è bello sapere che il nostro passato per quanto triste sia ancora motivo di interesse per le giovani generazioni" hanno detto a Mister Gabor.
"Una vicenda emozionante e di certo interessante per la nostra comunità, per quella robecchese e per quella sangervasina, unite da un fatto storico che, nonostante le implicazioni di quel periodo, hanno avuto un lieto fine" hanno concluso il sindaco Azzini e il consigliere Ferrari.
di Marianna Baldo