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Sull'area della ex cava Betongamma «atterra» un finanziamento da più di 8 milioni con il Pnrr

Ad annunciarlo, e non senza soddisfazione per l'importante recupero ambientale, il sindaco Gabriele Zotti

Sull'area della ex cava Betongamma «atterra» un finanziamento da più di 8 milioni con il Pnrr
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Appena realizzato dal Comune, sull'area ex Betongamma «atterra» il più grande finanziamento mai ricevuto dalla città di Chiari : 8.1 milioni di euro dal Pnrr (Piano nazionale ripresa resilienza) finalizzati al recupero ambientale.

A comunicare la notizia, e non senza soddisfazione, il sindaco Gabriele Zotti e il dirigente del Settore Territorio, Aldo Maifreni .

Area della ex cava Betongamma

Ma andiamo con ordine: l'area interessata dal finanziamento è quella appena acquisita dal Comune o, più precisamente, ceduta gratuitamente dalla Sandrini Metalli Spa al Comune di Chiari nell'ambito dell'accordo siglato nel 2023 per l'ampliamento della ditta che da sei anni è presente sul territorio ed è attiva nella lavorazione di lamiere destinate, prevalentemente, all'edilizia.

«L'accordo, da un lato, consentiva di far fronte alle esigenze aziendali del produttore e dall'altro poneva a carico della stessa tutte le necessarie urbanizzazioni e realizzazioni dirette di nuovi servizi pubblici, nonché la cessione gratuita al Comune dell'immensa area abbandonata da molti anni a se stessa e già di proprietà di “Betongamma in liquidazione” - ha spiegato l'architetto Maifreni - Di questa vasta area estesa per più di 40 “pió” bresciani, una buona parte è rimasta, da sempre, all'uso agricolo originario (campi mai cavati), mentre una seconda parte, altrettanto grande, è tornata all'uso agricolo nei primi anni del nuovo millennio, dopo il completamento del suo già collaudato ripristino. Infine, una terza parte, corrispondente a circa la metà dell'intera area (circa 20 dei 40 “più” complessivi) è ancor oggi un “vuoto di cava”: una enorme ferita aperta presente proprio alle porte della città. Su tutte queste porzioni, la variante al Pgt del 2017 ha confermato grandi volumetrie per nuove edificazioni da destinare ai servizi, al commercio ed alle attività artigianali, conformando il suolo e rimettendolo alle competenze giuntali per il seguito procedurale».

La questione è poi tornata in Consiglio comunale nel 2023 per l'esame e l'approvazione della proposta Sandrini.

«L'accordo con la Sandrini ha portato alla modifica del PGT, spostando di fatto l'edificazione già prevista in via Roccafranca nei 20 “più” adiacenti alle ex proprietà Betongamma e, contemporaneamente, liberando dal volume e dalle edificazione tutti i 40 “più ” dell'ex Betongamma, che la Sandrini ha acquistato dalla società in liquidazione e definitivamente ceduto gratuitamente al Comune - ha proseguito il dirigente con un master alla Bocconi Master alla Bocconi proprio nell'acquisizione di finanziamenti pubblici - Ultimato con i rogiti notarili l'accordo, ora si torna nuovamente in Consiglio».

Il futuro

L'accordo, infatti, viene portato all'attenzione dell'Amministrazione comunale (che si riunirà questo pomeriggio, venerdì 20 dicembre 2024 alle 15, al Salone Marchetti). Si parlerà del «sodalizio» tra strutture pubbliche, e più precisamente tra Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e il Comune di Chiari , che è pronto a ricevere un cospicuo contributo a fondo perduto, di fatto «il più grande contributo mai ottenuto dalla città per un'opera pubblica, e precisamente parte dei fondi del Pnrr stanziati per realizzare il collegamento ferroviario che dall'aeroporto di Orio condurrà a Bergamo», ha specificato Maifreni.

Le risorse pubbliche, in base alla convenzione con RFI, verranno utilizzate per il recupero ambientale del «vuoto di cava» e cioè della sola parte ancora non recuperata corrispondente a circa la metà delle aree acquistate gratuitamente dal Comune.

«Qui verranno portate le terre e rocce da scavo provenienti dagli sbancamenti del grande cantiere ferroviario, quindi i soli elementi naturali, prevalentemente ghiaie, che risulteranno idonee per il recupero ambientale e per ripristinare l'assetto morfologico originario dell'intera area, consentendo così di cancellare una ferita risalente alla fine dello scorso millennio e mai sanata prima - ha spiegato il primo cittadino Gabriele Zotti - Le risorse serviranno anche per la rigenerazione urbana del soprasuolo, dove saranno sviluppate attività agrovoltaiche con la ferma volontà di creare il mondo delle api ideale, con colture che in collaborazione con l'indirizzo di Agraria dell'Istituto Einaudi di Chiari , presieduto da Vittorina Ferrari , arricchiranno la realizzazione del nuovo “Parco delle biodiversità”. Quindi il soprasuolo, ospiterà strutture compatibili con l'agricoltura per la produzione di energia pulita».

Inoltre, sempre per la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili (Fer) sono attesi altri significativi contributi economici dal Gse per una nuova comunità energetica in grado di assicurare ulteriori benefici ambientali.

«Si tratta di una notizia straordinaria – ha sottolineato, infine, il sindaco – Il Comune non ha mai ottenuto un finanziamento di tale portata, si tratta di quasi due volte quello ricevuto per la realizzazione delle scuole. In questo modo andiamo a chiudere una maledetta ferita aperta da troppi anni attraverso un recupero ambientale eseguito nel miglior modo possibile e che rispetta le linee guida regionali, volte al ritorno alle origini. Sanare la situazione comporta lavori lunghi e dispendiosi, ma questa occasione di portata eccezionale, ci permette di agire senza gravare in alcun modo sulle tasche dei cittadini, ma utilizzando un finanziamento a fondo perduto».

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