Stuprava la figlia, 8 anni di carcere

Stuprava la figlia, 8 anni di carcere
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Otto anni, è quanto dovrà scontare l’operaio 53enne accusato di aver abusato per anni della figlia, oggi 16enne, della sua compagna.  La sentenza più leggera rispetto alla richiesta di 9 anni formulata dal pm Ambrogio Cassiani, è stata emessa ieri dal Tribunale di Brescia. 

Le violenze si consumavano nell’appartamento della periferia bresciana dove la coppia viveva con la ragazzina, frutto di una precedente relazione della donna e con la seconda figlia nata dalla loro relazione.

Al momento dell’arresto, all’inizio di settembre aveva negato ogni accusa, descrivendo sereni i rapporti con la figliastra. Meno sereni quelli con la compagna con la quale, aveva raccontato, la storia era ormai finita. Disagi e difficoltà che invece gli insegnanti dove la ragazzina studiava avavano notato, facendo anche una segnalazione ai servizi sociali della città.

I primi accertamenti, fatti dalla procura, avevano subito evidenziato alcuni problemi famigliari e una volta davanti agli investigatori aveva raccontato la sua versione. Ben diversa da quella del patrigno.

L’uomo, già padre di due figli, disoccupato  approfittava dell’assenza della compagna per concentrare le sue attenzioni sulla figliastra, costretta in seguito a rapporti sessuali. Era anche rimasta incinta, e alla madre che l'aveva accompagnata in ospedale aveva raccontato che il padre era un compagno di scuola.

Ma le prove disposte  sul dna del tessuto, prelevato durante l’interruzione della gravidanza hanno raccontato un’altra verità.  

Il 53enne in arresto e in isolamento a Canton Mombello, si era sempre professato innocente. Fino al processo, dove ha letto una lunga lettera di scuse indirizzate alla figliastra.

Almeno per 8 anni non potrà più rovinare la vita a nessuno.


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