Strage di Piazza Loggia: per Maggi e Tramonte carcere a vita
E’ stata confermata dalla Cassazione la condanna all’ergastolo per Maurizio Tramonte, l'ex fonte 'Tritone' dei servizi segreti, e Carlo Maria Maggi, medico, ex ispettore veneto dell'organizzazione neofascista Ordine Nuovo. Ai due uomini è stato dato il carcere a vita per la strage di Piazza Loggia, un vero e proprio attentato terroristico compiuto il 28 maggio 1974 a Brescia.
Una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista con la presenza del sindacalista della CISL Franco Castrezzati, dell'On. Adelio Terraroli del PCI e del segretario della camera del lavoro di Brescia Gianni Panella.
L'attentato provocò la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue. Dopo 43 anni di indagini, depistaggi e processi durante i quali molti membri del gruppo morirono sia per cause naturali, vista l’età dei soggetti, che per assassinio, come Ermanno Buzzi, e altrettanti imputati assolti tra cui Delfo Zorzi, il generale Francesco Delfino e l'ex segretario del MSI e fondatore del Centro Studi Ordine Nuovo Pino Rauti, finalmente la certezza della massima pena, almeno per coloro che vennero giudicati colpevoli e che si trovano ancora in vita.
E’ stata quindi accolta la richiesta del pg Alfredo Viola, che ha sollecitato la convalida del verdetto dell'appello bis emesso il 27 luglio 2014 dai giudici di Milano.
La sentenza però, visti i molti anni passati, ha comunque un risultato pressocchè limitato, visto soprattutto l’età dei soggetti: Maggi ha ormai più di ottant’anni e vive alla Giudecca, a Venezia, mentre un sessantacinquenne Tramonte vive in ora in Puglia.
Presente alla lettura del verdetto anche Manlio Milani, diventato leader del Comitato delle vittime a seguito della morte della moglie, rimase uccisa dall’esplosione.
La strage di Piazza Loggia è considerata uno degli attentati più gravi degli anni di piombo, assieme alla strage di Piazza Fontana del 1969 (17 morti), alla strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (12 morti) e alla strage di Bologna del 1980 (85 morti).