28 maggio 1974

Strage di Piazza Loggia, il processo a Toffaloni per ora non avrà luogo

Ora si attende di conoscere quando verrà fissata una nuova udienza preliminare

Strage di Piazza Loggia, il processo a Toffaloni per ora non avrà luogo
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Strage di Piazza Loggia a Brescia: il processo a Marco Toffaloni per ora non si terrà.

Il procedimento fa un passo indietro e torna alle indagini preliminari

Era previsto per oggi (giovedì 7 settembre 2023) il processo a Marco Toffaloni. Il neofascista veronese all'epoca dei fatti non aveva raggiunto la maggiore età. Su di lui pende l'accusa di essere tra gli esecutori dell'attentato in piazza Loggia del 28 maggio 1974. Per ora, però, il processo non si terrà.

Questo perché è stata accolta da parte dei giudici del Tribunale dei Minori l'eccezione del difensore dell'imputato: Marco Toffaloni ormai da anni  vive in Svizzera  come Franco Maria Muller. Sull'elezione di domicilio non c'è la sua firma autentica. Questo, pertanto, non offre la certezza che Toffaloni fosse effettivamente a conoscenza un'udienza preliminare a suo carico fosse stata fissata.

Questo significa quindi che il procedimento fa un passo indietro e torna alle indagini preliminari. Ora si attende di conoscere quando verrà fissata una nuova udienza preliminare.

 

La strage di Piazza Loggia

La mattina del 28 maggio 1974 una bomba collocata in un cestino di rifiuti presente nella piazza Loggia era esploso proprio mentre era in corso il comizio del sindacalista della Cisl Franco Castrezzati e del deputato del Partito Comunista Italiano Adelio Terraroli. Vi furono ben otto morti e cento feriti: Giulietta Banzi Bazoli (34 anni), Livia Bottardi Milani (31 anni), Euplo Natali (69 anni), Luigi Pinto (25 anni), Bartolomeo Talenti (56 anni), Alberto Trebeschi (37 anni), Clementina Calzari Trebeschi (31 anni) e Vittorio Zambarda (60 anni) persero la vita.

A distanza di ben 43 anni (nel 2017) e 11 processi la sentenza della Cassazione condannò definitivamente i due ordinaristi Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte: il primo è scomparso nel 2018. Un evento che, a livello storico, si pone come snodo della cosiddetta Strategia della Tensione, collocata cioè a metà strada tra le bombe di piazza Fontana a Milano e la strage alla stazione di Bologna.

 

 

 

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