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Storie di vita ai «confini» negli scattidei Last Reporters

Le opere di Filippo Ribola e di Carlo Bianchetti, fotoreporter di Ospitaletto, sono esposte al Circolo dei lavoratori di Iseo fino al 13 aprile

Storie di vita  ai «confini» negli scattidei Last Reporters
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Volti, corpi ma anche luoghi e, soprattutto, storie: la mostra di Filippo Ribola e di Carlo Bianchetti al Circolo dei lavoratori di Iseo racconta di esperienze toccate con le proprie mani e rilette attraverso il diaframma della macchina fotografica.

Storie di vita ai «confini» negli scattidei Last Reporters

Inaugurata lo scorso lunedì, l’esposizione dei due giovani artisti ospitalettesi racchiude percorsi individuali uniti dall’attenzione per i temi umanitari. Infatti, se Ribola, in «Somos Perù», restituisce una narrazione senza filtri delle condizioni di vita nel Paese sudamericano e delle fratture causate dall’assenza statale; Bianchetti, con «Native Land», da Lampedusa al confine tra Serbia e Ungheria, illustra il mondo «di chi non scappa dalla noia, ma da guerra, fame e povertà». Classe 1998 l’uno e ‘95 l’altro, il duo dei Last Reporters aveva già messo in mostra (con esito più che positivo) le proprie opere in altre sale bresciane, tra le quali il Museo Ghidoni di Ospitaletto.

Da Brescia al Perù

«Si tratta di una collezione dei nostri scatti, tra rotte migratorie e incontri avvenuti in Perù - hanno spiegato i fotoreporter - Il nostro intento, ancora una volta, è stato quello di unire le forze e i punti di vista per parlare di più argomenti e arrivando con la nostra voce a più persone possibili».

Visibili fino al 13 di aprile (per conoscere gli orari si rimanda ai social del Circolo), le fotografie, da cui traspaiono episodi della biografia di entrambi, si mescolano a didascalie esplicative che sanno dire di più sul mondo a chi è disposto ad ascoltare. Non solo: la serata inaugurale è stata accompagnata dall’«incredibile» testimonianza di Silvia Tarricone, tornata da poco dalla Cisgiordania per un progetto in collaborazione con Mediterranea Saving Humans.

«Ringraziamo immensamente il Circolo dei lavoratori per la disponibilità nell’ospitare i nostri progetti - ha concluso la coppia di fotografi - Mediterranea, Cristiana e Silvia, in particolare, per la testimonianza».

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