Storici divisi sulla data di nascita del Comune

Storici divisi sulla data di nascita del Comune
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Mentre in paese si preparano solenni celebrazioni per la rievocazione della fondazione del Comune di Montichiari, con un Maggio Monteclarense addirittura anticipato al 23 aprile per farlo coincidere con la data d’origine delle libertà cittadine concesse agli uomini di Montichiari (23 aprile 1167), gli studiosi locali si dividono sulla data precisa in cui il Comune di Montichiari avrebbe avuto origine e sul vero momento storico in cui sarebbero stae acquisite tutte quelle libertà e caratteristiche che fanno di una città un vero «Comune».

«Sono in disaccordo con la scelta del 23 aprile 1167 - ci racconta Giuseppe Bettenzoli, appassionato studioso di storia locale e autore di testi nei quali la cronologia degli avvenimenti monteclarensi viene vagliata con minuziosa attenzione. - In quella data, infatti, i conti Longhi, Narisio, Narcisio e Azzone, che erano i signori di Montichiari, concessero sì agli uomini del paese i diritti feudali di metà contado ma con precisi obblighi militari verso gli antichi padroni, il che presuppone che la realtà che si venne a creare in quel momento fosse qualcosa di ben diverso da un “libero Comune” . Si trattava sicuramente di un feudo, che i suddetti conti avevano concesso non a uomini liberi ma ai loro vassalli, tanto è vero che, nel 1228, il Comune di Brescia aprì un processo minuzioso proprio nei confronti degli eredi dei conte Narisio per impadronirsi dei suoi beni.

Questo dimostra che Montichiari non era libera ma apparteneva ancora come feudo ai Longhi, che verranno allontanati dal paese dalla gente di Montichiari solo nel 1246. Nel 1404, dopo l’occupazione da parte di Pandolfo Malatesta, signore di Brescia, Montichiari si separa dalla Leonessa e si erge a vero Comune con un Consiglio generale cittadino, uno statuto e la possibilità di far fiorire attività e commerci che in un feudo erano soffocati. Lo dimostra il fatto che la prima azione del Comune sia la richiesta del mercato cittadino nel 1438. Le mie teorie sono avvalorate da testi antichi quali la “Cronologia Storica di Montichiari” compilata da Walter Gasapini e la “Storia di Montichiari” di Oreste Foffa: entrambi i testi disdegnano la data del 1167 in quanto Montichiari in quel momento non era un Comune». Di altro avviso Albino Miceli, altro eccellente storico locale, autore tra l’altro del testo «Novecento il secolo breve monteclarense» che ha potuto visionare di persona e tradurre dal latino, la copia del documento originale che sancirebbe la nascita del Comune. «Sostengo con forza la data del 23 aprile 1167 perché in quella occasione venne concessa la libertà agli uomini monteclarensi da parte dei conti Longhi.

Il documento che ho avuto modo di visionare è sì una copia del 1600, perché ovviamente il documento originale è perduto, ma riporta il momento di quella cessione e quella data precisa. È ovvio che, in mancanza di documenti diretti, nulla sia provato e tutto possa essere contestabile ma sono ragionamenti che si possono tranquillamente dedurre dagli statuti. Nel 1167 già esisteva il Comune di Brescia e i conti Longhi erano filoimperiali. Sicuramente temevano un attacco da parte della città o perlomeno delle insurrezioni popolari anche a livello di paese e per questo si decisero a firmare questa concessione e cedere parte del territorio monteclarense. Se per Comune intendiamo una realtà come quella attuale, ovviamente eravamo ben lontani da una pari struttura politica e sociale ma era comunque una consorteria con rappresentanti che già cullavano definite libertà. La data del 1404 è solo il consolidamento di quanto era già in atto da secoli, le realtà comunali sono infatti precedenti al Quattrocento e si sono evolute in seguito ovviamente raggiungendo la forma che oggi conosciamo.

È indiscutibile che la data del 1167 sia considerata da sempre quella della nascita del nostro Comune e i documenti storici la attestano». Insomma che la città abbia 850 anni o molti meno, resta il fatto che è il simbolo di un territorio attivo e vivace anche a livello intellettuale e di confronti che possono essere da stimolo a quella cittadinanza che si appresta a festeggiare sè stessa.


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