Chiari

Storia shock: "Chiusa in me per la cattiveria della gente"

Episodi di bullismo hanno portato la giovane a ritirarsi in se stessa e ad avere paura di affrontare il mondo esterno

Storia shock: "Chiusa in me per la cattiveria della gente"
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di Federica Gisonna

Un malessere interiore, una situazione di disagio e la paura. Sensazioni che portano a chiudersi in se stessi e ad avere timore. Di tutto, degli altri. Delle persone, talvolta anche amiche, che ci circondano.

Storia shock: "Chiusa in me per la cattiveria della gente"

Perché spesso sono proprio loro che con una parola cattiva e decisamente di troppo, sanno fare ancora più male. Ma, nonostante tutto, mentre una giovane donna ancora lotta per stare bene, ha voluto lanciare un appello. Lei ha voluto invitare le persone a fare attenzione agli altri, ad evitare parole cattive che possono ferire come lame e, soprattutto, aumentare un malessere già evidente perché, fondamentalmente, non si può mai sapere realmente cosa sta vivendo e affrontando chi ci troviamo davanti.

E’ quanto successo ad una giovane di Chiari che, giustamente, ha preferito restare anonima. La ragazza, in un periodo complesso della sua vita, ha tentato di compiere un gesto estremo (e non ricorda il preciso momento, come per rifiuto), ma fortunatamente è stata fermata dai carabinieri che le hanno salvato la vita.
Eppure, in una situazione già evidentemente compromessa, si è dovuta trovare ad affrontare la cattiveria gratuita della gente che ha aggravato ancora di più il suo malessere e l’ha portata a chiudersi completamente in se stessa.

Il racconto

«Sono state le Forze dell’ordine a raccontarmi cosa avevo cercato di fare perché io nemmeno lo ricordo - ha spiegato la giovane - Mi ero resa conto di non stare bene, ma solo dopo quel momento ho scoperto di avere un esaurimento nervoso in corso e di soffrire di depressione. Fortunatamente, però, sono in cura da alcuni specialisti che mi stanno aiutando. E’ per me difficilissimo parlarne, ma penso sia necessario. Ho paura di uscire, di incontrare persone che non siano strettamente quelle con cui vivo (l’intervista è avvenuta tramite una videochiamata, ndr). Sono completamente diversa da quella che ero prima ed ho la forza solo di alzarmi la mattina per andare a lavorare. Anche se è difficile».

La ragazza infatti, anche sotto consiglio dei medici, ha continuato a recarsi sul posto di lavoro, un luogo nel quale si sente abbastanza al sicuro e tranquilla. Ma non sempre è così.

«Ci sono momenti migliori e altri che invece sono di abbattimento completo - ha continuato - Inizialmente avevo smesso anche di mangiare. Ti ritrovi nella condizione di non avere più voglia di fare assolutamente nulla. Ti chiudi completamente e non riesci nemmeno ad affrontare quello che ti circonda. Solo facendo questo percorso di cure e con i farmaci, piano piano, spero che le cose possano andare meglio».
Ad amplificare il dolore della giovane è però stata anche la cattiveria della gente, il vero e proprio bullismo.
«Quando si è saputo cosa avevo cercato di fare è precipitato tutto - ha concluso - Anche persone che credevo amiche, mi hanno voltato le spalle. Hanno iniziato a darmi della pazza. Ad insultarmi. A guardarmi diversamente. Questo mi ha fatto stare ancora più male. Mi hanno portato a fidarmi ancora meno e ad avere paura. Nel mio piccolo, per quanto sia difficile, vorrei invitare gli altri a prestare attenzione a cosa accade intorno a loro. A non infierire su situazioni difficili. Non possiamo sapere realmente cosa passa nella testa di qualcun altro, cosa sta passando. Non possiamo permetterci di giudicare e attaccare. E se abbiamo sbagliato, facendolo, almeno sarebbe giusto chiedere scusa. Io spero solo di stare meglio e davvero, voglio invitare quelle persone che stanno come me ad essere forti».

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