Spedali Civili presenta una nuova App per i pazienti in immunoterapia
Disponibile da qualche giorno e in uso in oncologia servirà a rilevare lo stato di salute dei pazienti
Dalla metà del mese di luglio è disponibile ed in uso presso l'oncologia medica del Civile una App semplice ed intuitiva che permetterà il rilevamento, direttamente da parte del paziente, dei suoi sintomi e degli effetti collaterali da trattamento
Spedali Civili presenta una nuova App per i pazienti in immunoterapia
“L'idea nasce dalla pratica clinica quotidiana: più il paziente è in grado di identificare precocemente sintomi e segni e meglio riusciamo a trattarli - ha raccontato il professore Paolo Bossi, referente del progetto – Inoltre in questi ultimi anni in oncologia si sta assistendo ad una vera e propria rivoluzione grazie ai cosiddetti Patient Reported Outcomes, cioè strumenti di rilevazione diretta dei sintomi da parte del paziente. Il nostro reparto sta già partecipando ad altri studi che valutano questa attenzione ai sintomi durante trattamenti oncologici, e siamo il secondo centro italiano come numero di pazienti che hanno avuto accesso al monitoraggio infermieristico telefonico all'interno dello studio nazionale NICSO (Network Italiano Cure di Supporto in Oncologia).
Primo step
"Iniziamo dai pazienti in trattamento con immunoterapia – ha spiegato il professor Bossi - per avere un primo gruppo su cui valutare l'efficacia di questo intervento. L'immunoterapia è uno degli esempi migliori, poiché causa minori effetti collaterali, che se riconosciuti in tempo precoce possono essere trattati e risolti molto facilmente”
Le tossicità o gli effetti collaterali da immunoterapia sono meno frequenti di quelle che sperimentano i pazienti in trattamento con chemioterapia. In linea di massima si può dire che un paziente su 5 che riceve immunoterapia lamenta fastidi o tossicità di un certo rilievo: la individuazione precoce permette di affrontare questi effetti collaterali in modo adeguato, senza che questi aumentino di intensità, in modo da poter continuare il trattamento antitumorale.
L'App
Questa Applicazione, che verrà offerta gratuitamente sui telefonini di tutti i pazienti che avvieranno un trattamento di immunoterapia, rappresenta una innovazione e novità assoluta permettendo un canale di comunicazione importante tra medico e paziente e sarà un prezioso alleato nella gestione dei sintomi.
I pazienti verranno istruiti da una infermiera che li accompagnerà nella conoscenza e nel miglior utilizzo della applicazione, spiegando loro vantaggi e potenzialità di questa nuova modalità di rilevazione. Verranno poi aiutati ad inserire una prima volta i dati dei loro sintomi e segni, e resterà a loro disposizione quando sono a casa
La App è molto semplice e intuitiva: permette di inserire con un semplice touch i sintomi una volta alla settimana ed è tarata sulla terapia che il paziente sta effettuando.
Permette inoltre di trasmettere questi dati in modo grafico e cumulativo al desktop del medico di riferimento, così che possa avere chiaro l'andamento dei sintomi (ad es. dolore, diarrea, stanchezza, problemi alla pelle, tosse, ecc.) e identificare precocemente la necessità di trattarli in modo specifico.
“Al termine dei primi 6 mesi e dopo i primi 60 pazienti cui sarà stato offerto questo modo innovativo di valutare i sintomi, valuteremo anche i primi risultati e capiremo i benefici introdotti – ha spiegato il Direttore della Oncologia del Civile Berruti - Avremo inoltre anche a disposizione i questionari compilati dai pazienti, sia sulla qualità di vita che sulla soddisfazione rispetto al modo in cui è stata affrontata la loro patologia".
Questa App, con l’obiettivo aggiunto di accrescere la alleanza terapeutica tra medico e paziente rappresenta un’innovazione che dà pregio e risalto alle attività di questo dipartimento”.
L'Oncologia degli Spedali Civili di Brescia, che ha già al suo fianco la preziosa opera dei volontari dell'Associazione Oncologica Bresciana (AOB), dimostra ancor di più di ascoltare la voce dei pazienti, e di utilizzare nuovi strumenti per la migliore gestione delle stesse terapie.
Il progetto è stato possibile anche grazie al supporto incondizionato di Bristol-Meyers Squibb (BMS) e Roche.